L’ombra del Polo Logistico sulla Valdichiana Capitale della cultura 2026

Un comitato di cittadini contro il progetto per la frazione di Sinalunga ma il sindaco getta acqua sul fuoco

Di Cristian Lamorte | 15 Dicembre 2023 alle 17:15

L’ombra del Polo Logistico sulla Valdichiana Capitale della cultura 2026

In quel lembo di terra che pianeggiante scivola dalla provincia di Siena in quella di Arezzo, tra quelle leopoldine che trasudano storia e tradizione e dove, un tempo, è stata selezionata la razza chianina, in quella porta di accesso ad ambite mete turistiche, nel cuore della Valdichiana, potrebbe sorgere il cosiddetto Polo Logistico, un progetto di enormi dimensioni che cambierebbe l’intero skyline e le caratteristiche ambientali di Bettolle e di tutti i paesi limitrofi. Un progetto che potrebbe scontrarsi con quello della Valdichiana capitale italiana della cultura 2026 e che ha trovato la contrarietà di un comitato di cittadini. E’ il tema approfondito nell’ultima puntata de L’Altra Faccia.

“Una petizione on line (per dire no, ndr) ha già superato le mille adesioni e sta crescendo – spiega Edoardo Albani – ed un’osservazione al piano strutturale presentata dal nascente comitato ha raccolto nel solo paese di Bettolle, in pochi giorni, più di 400 firme. C’è una buona partecipazione ed il tempo ci darà sicuramente ragione”.

“Qui siamo proprio nel cuore, nelle origini della Valdichiana e si vuole cementificare una campagna che è ancora intatta – aggiunge Anna Rigano -, trovo che questo non sia confacente con il progetto della Valdichiana capitale della cultura 2026″.

A gettare acqua sul fuoco delle polemiche il Comune di Sinalunga che per voce del primo cittadino si appella alla necessità di sviluppo e di ripensamento dell’area che potrebbe portare nuova linfa al tessuto economico e occupazionale della Valdichiana. E per il polo logistico siamo ancora ad una fase embrionale.

“Il Polo è uno dei progetti, ma potrebbe essere qualsiasi altra cosa – dice Edo Zacchei sindaco di Sinalunga -. E’ chiaro che c’è interesse intorno ad un’area di quel tipo da parte di vari imprenditori che hanno ognuno la sua idea. Oggi non siamo a parlare di che tipo di progetto, perchè dovrà essere successivamente analizzato nel piano operativo, siamo in una fase molto indietro, le valutazioni ora sono di un altro genere”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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