Una presa di posizione forte da parte degli intellettuali del mondo accademico a favore dei diritti della comunità lgbtq+. E’ l’auspicio della presidente nazionale dell’Arcigay Natascia Maesi. Un auspicio che suona come una sorta di appello lanciato dall’Ateneo di Siena ma rivolto a tutte le università italiane. Nell’ottica di un’inclusione sempre più reale.
“L’Università è un luogo di formazione ed è un laboratorio che ha anche il compito di intervenire sui temi e permette al paese di avanzare su alcune questioni più importanti. Noi ci auguriamo che davvero il mondo accademico possa dire la sua a proposito dei temi eticamente sensibili, divisivi in questo momento nel paese, come la GPA (gestazione per altri e per altre), l’identità di genere. Ci aspettiamo una presa di posizione, anche disobbediente, da parte del mondo degli intellettuali e degli accademici. Dalle Università c’è bisogno di un cambiamento”.
E il cambiamento sarà uno dei temi portanti del Toscana Pride in programma sabato a Firenze. Qui sono attese più di 30mila persone per rivendicare con forza i diritti della comunità che, secondo Maesi, è sotto attacco da parte del Governo
“E’ una manifestazione molto importante per noi, perchè intanto e una giornata dell’orgoglio e della visibilità, è un momento in cui portiamo in piazza la nostra rabbia, perchè siamo sotto attacco come comunità, ma anche la nostra gioia e la nostra favolosità. Noi siamo sicuri che questa piazza sarà ancora più partecipata, ci aspettiamo di superare le 30mila presenze di Livorno”.