Quasi tre ore di incidente probatorio ieri mattina – 7 ottobre 2025 – davanti al giudice per le indagini preliminari Elena Pollini. Al centro del procedimento le accuse di maltrattamenti in famiglia e stalking a carico di un uomo di 42 anni, originario del fiorentino e residente a San Casciano in Val di Pesa, per fatti avvenuti tra Poggibonsi e Montaione.
L’udienza, richiesta dalla Procura di Siena (pubblico ministero dottoressa Serena Menicucci), si è tenuta nell’ambito delle indagini che vedono l’indagato sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla presunta vittima, una donna di 32 anni, assistita dall’avvocato Antonio Cambò del foro di Siena. Proprio il difensore della donna ha chiesto e ottenuto che la deposizione della parte offesa avvenisse in condizioni di protezione, vista la delicatezza e la gravità delle accuse.
Durante il lungo esame in aula, la donna ha ricostruito episodi di violenza fisica, insulti e minacce, denunciando un clima di sopraffazione e paura protrattosi per oltre due anni di convivenza. Secondo quanto emerso in aula, le condotte contestate risalirebbero ad aprile 2023 e sarebbero proseguite fino al giugno scorso, con un’escalation di episodi che avrebbero inciso profondamente sulle abitudini di vita della persona offesa, costretta a cambiare domicilio e a modificare le proprie routine quotidiane per timore di nuovi incontri con l’indagato.
Il quadro accusatorio comprende presunte aggressioni fisiche, insulti ripetuti, pressioni psicologiche e minacce, anche attraverso messaggi e mail. Il legale dell’indagato, avvocato Manfredi Biotti del foro di Siena, ha prodotto in aula una serie di messaggi e screenshot, puntando a dimostrare una lettura diversa dei rapporti interni alla coppia e a contestare la dinamica dei fatti ricostruita dalla parte offesa.
L’incidente probatorio, disposto per raccogliere la testimonianza della presunta vittima con le garanzie del contraddittorio tra le parti, rappresenta un passaggio decisivo. I verbali dell’udienza sono ora a disposizione della Procura, che dovrà valutare se esercitare l’azione penale o avanzare altre richieste.