Il leader di Democrazia Sovrana Popolare, Marco Rizzo, ha presentato a Colle Val d’Elsa il suo libro, “Biografia di Periferia”, un racconto che intreccia la sua storia personale a quella dell’Italia. L’evento, tenutosi nella suggestiva cornice dell’Hosteria Portanova, è parte di un ciclo di incontri culturali. Dalle strade dei quartieri popolari di Torino ai corridoi del Parlamento e dell’Europarlamento, Rizzo ripercorre un viaggio che è, allo stesso tempo, la cronaca di un’esistenza e un’analisi del paese.
“Questo libro è la cronaca della mia vita e un po’ la storia del nostro Paese,” ha detto Marco Rizzo. “La politica per me è una passione. Ho avuto molto. Da quel quartiere popolare e operaio di Torino sono arrivato a fare il Deputato a 34 anni. Mi sembra giusto con il sovranismo popolare restituire qualcosa a questo Paese.” Ovviamente, con il leader del partito Democrazia Sovrana Popolare ed ex leader di formazioni comuniste, non potevamo non toccare l’argomento “Sinistra”.
“La Sinistra che conoscevo io non c’è più,” afferma perentorio Rizzo. “C’era una volta la Sinistra di Berlinguer con gli operai ai cancelli della Fiat. La Sinistra di oggi è quella di Elly Schlein sul carro del Gay Pride. Non provo rabbia, ma provo estraneità.”
Alla domanda “Se Marco Rizzo fosse Premier…“, il leader di Democrazia Sovrana Popolare risponde: “Se fossi andato da Trump, come ha fatto Meloni avrei chiesto di togliere i dazi all’Italia. Non abbiamo nulla da dare all’Europa, che ha fatto cose terribili. Niente Europa, fuori dall’Europa. Prima si guadagnavano 2 milioni di lire, ora 1000 euro e si muore di fame.” Non solo politica però, perché “Biografia di Periferia” è un libro ricco di aneddoti gustosi. Il più gustoso è sicuramente quello che riguarda il bacio in età adolescenziale, durante un corteo a Torino, ad Alba Parietti.
“Resto dalla parte del popolo, che non è più sinistra contro destra, ma è basso contro l’alto, popolo contro élite. Siamo il 95% dello Stato italiano. Se ci mettiamo tutti insieme gliela possiamo cantare meglio, alla grande finanza e alle multinazionali.”
