Marijuana per uso personale: Corte di Appello ribalta condanna a senese

A un 64enne vengono trovate in casa alcune piantine di cannabis: condannato in primo grado, in Appello arriva l'assoluzione: "Uso solo personale e non per lo spaccio"

Di Redazione | 4 Dicembre 2020 alle 23:05

Marijuana per uso personale: Corte di Appello ribalta condanna a senese

Uso di marijuana solo domestico, nessuna offesa alla salute pubblica: secondo questo principio la Corte di Appello di Firenze ha assolto un signore valdelsano di 64 anni ribaltando la sentenza di primo grado dal tribunale di Siena che lo aveva condannato per il reato di coltivazione di sostanza stupefacente.

Un pronunciamento che rientra nel solco delle recenti sentenze in materia che stanno facendo giurisprudenza. Trovato in casa in possesso di tre piante di marijuana contenute in un vaso e di una avvolta in un foglio di giornale durante un controllo, nel settembre 2014 l’uomo fu denunciato dai carabinieri per coltivazione di sostanza stupefacente; a seguito della condanna a 4 mesi di reclusione e a una pena pecuniaria con rito ordinario, l’avvocato difensore del valdelsano, Alessandro Betti, ha fatto appello ritenendo che il fatto “non offensivo rispetto al bene giuridico tutelato dalla norma”.

La Corte, accogliendo il ricorso, ha così riformato la sentenza assolvendo l’uomo dai reati a lui ascritti, poichè il fatto non sussiste, richiamandosi alla sentenza “Caruso” emessa dalle sezioni unite della corte di Cassazione dell’aprile 2020, che determina come debbano ritenersi escluse, in quanto non riconducibili all’ambito di applicazione della norma penale, “le attività di coltivazione di minime dimensioni svolte in forma domestica, che per le rudimentali tecniche utilizzate, lo scarso numero di piante, il modestissimo quantitativo di prodotto ricavabile, la mancanza di ulteriori indici di un loro inserimento nell’ambito del mercato degli stupefacenti, appaiono destinate in via esclusiva all’uso personale del coltivatore”.

C.C



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