I legali stanno valutando le carte, l’ipotesi di accusa della Procura è di evasione fiscale. C’è il massimo riserbo sul caso
Ha destato clamore e curiosità in città il caso del sequestro da 5 milioni di euro avvenuto nelle scorse settimane a danno di un notissimo imprenditore locale, e la contestuale ipotesi di reato di evasione fiscale formulata dalla Procura di Siena (LEGGI QUI: https://www.radiosienatv.it/evasione-fiscale-noto-imprenditore-senese-nel-mirino-della-procura). Tante le voci che stanno rincorrendo, per una vicenda sviluppatasi sottotraccia e nel massimo riserbo, ma che potrebbe avere ripercussioni non di poco conto in campo politico.
A guidare l’indagine è il Procuratore Capo della Repubblica Salvatore Vitello, coadiuvato dal sostituto procuratore Niccolò Ludovici. L’azione di Guardia di Finanza e Magistratura si è concentrata su alcune sospette fatturazioni infragruppo intercorse tra alcune società riferibili all’azienda del soggetto indagato, un nome assolutamente prestigioso e altisonante, anche a livello nazionale e internazionale, nel campo dell’agroalimentare di eccellenza.
I legali di fiducia nominati dall’imprenditore, Enrico e Lorenzo De Martino, stanno studiando le carte e la situazione dopo aver ricevuto il decreto conclusivo al maxi sequestro operato dalla polizia tributaria; secondo quanto filtra, il complesso delle operazioni sotto la lente di ingrandimento dei magistrati non sarebbe al centro di un vero e proprio artificio volto all’elusione fiscale, tanto che gli avvocati stanno valutando se appellarsi al tribunale del riesame in opposizione al sequestro dei beni.
Claudio Coli