Mecacci (Europa Verde): "Sinistra Italiana Siena? Più un riposizionamento personale che un progetto collettivo"

Il co-portavoce di Europa Verde Siena attacca Iantorno: "Un eterno ritorno, così si disorientano gli elettori e si frammenta la sinistra"

Di Redazione | 9 Luglio 2025 alle 17:00

Mecacci (Europa Verde): "Sinistra Italiana Siena? Più un riposizionamento personale che un progetto collettivo"

Arriva la prima risposta polemica alla nascita del nuovo gruppo politico Sinistra Italiana – Alleanza Verdi e Sinistra Siena, che si è presentato pubblicamente con un manifesto firmato da diversi esponenti locali, tra cui Fiorino Iantorno. E proprio sulla figura di Iantorno, già in Rifondazione Comunista e successivamente nel Partito Democratico, si concentra la critica più aspra da parte di Alessandro Mecacci, coportavoce provinciale di Europa Verde Siena.

“A Siena la politica sembra spesso un eterno ritorno, una giostra dove i protagonisti cambiano casacca, alleanze e narrazione a seconda delle convenienze del momento – afferma Mecacci in una lunga nota -. Rimangono fedeli solo a se stessi, mentre intorno a loro la sinistra si smonta e si ricompone senza mai costruire un percorso solido”.

Il riferimento, nemmeno troppo velato, è a Fiorino Iantorno, di cui Mecacci ripercorre la traiettoria politica: da consigliere di Rifondazione a militante del PD, sostenitore del rinnovamento interno, fino all’uscita polemica dal partito e alla creazione del nuovo soggetto locale di Sinistra Italiana. “Una critica anche condivisibile, quella al PD – scrive Mecacci – ma che arriva solo dopo il mancato soddisfacimento di aspettative personali”.

Secondo il portavoce ecologista, la nascita di nuovi gruppi senza un vero radicamento, dettata più da esigenze individuali che da un lavoro collettivo, indebolisce l’intero campo progressista: “La sinistra, invece di costruire percorsi duraturi, affida la sua identità a soggettività individuali. Non c’è spazio per il dialogo, ma solo per delusioni e fughe”.

Infine, l’affondo più netto: “Chi entra in un partito, pretende spazio, lo lascia quando non lo ottiene e si autoproclama rappresentante della “sinistra vera”, non sta partecipando a un progetto condiviso. Sta costruendo se stesso come simbolo, come unico garante della purezza”.

Un intervento duro, che apre ufficialmente un fronte polemico tra componenti che, almeno sulla carta, fanno parte dello stesso schieramento progressista e ambientalista. Resta da vedere se, nei prossimi mesi, questa frattura troverà una ricomposizione o diventerà ulteriore elemento di frammentazione in vista delle Elezioni Regionali d’autunno.

 



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