I biancoverdi rischiano 2-3 punti di penalizzazione per via delle liberatorie sugli stipendi. Il nodo è la quinta rata Fip in scadenza il 5 marzo: il ritardo nel pagamento comporta l’esclusione dal campionato
Crisi sempre più profonda a Siena: a fare il punto della situazione è la newsletter Spicchi d’Arancia che spiega come con il mancato pagamento degli stipendi di gennaio si dovrebbe bloccare la ripresa dell’attività dei quattro superstiti senior la prossima settimana. Al momento si naviga a vista cercando di capire se la squadra si ritroverà solo per le partite o ad allenarsi ci saranno i giovani del vivaio con tesseramento nazionale effettuato a ottobre 2018 che garantiscono comunque la possibilità di schierare 10 atleti a referto; intanto si è chiuso il rapporto con A.J. Pacher che si è accasato in Pro A francese ad Orthez.
La Mens Sana rischia una penalizzazione maggiore – 2 o 3 punti, c’è incertezza a livello interpretativo – rispetto all’ipotizzato meno 1 per le liberatorie data la consegna tardiva della documentazione relativa a Janko Cepic. Intanto il 4 marzo scadrà il termine stabilito dal Consiglio Federale per sanare lo stato di morosità per i primi cinque lodi esecutivi per una cifra di circa 25mila euro; il punto di penalizzazione per ogni ritardo sarà però applicato sulla stagione futura. Il vero nodo resta quello della quinta rata FIP (24.200 euro di quota fissa per ogni club di A2 più il saldo della contabile dal 22 gennaio, ci sono i 1500 euro di multa per il ritardo della quarta rata e i 5000 per la conversione per la squalifica del campo) in scadenza al 5 marzo: un ritardo superiore ai 14 giorni – la data chiave è quella del 20 marzo – farebbe scattare l’esclusione dal campionato della Mens Sana mantenendo però attivi codice FIP, settore giovanile e tutti gli altri obblighi in corso nei confronti di tesserati.
