Microcredito di Solidarietà, 767mila gli euro erogati nel 2017 ad aziende e famiglie in difficoltà

Di Redazione | 9 Aprile 2018 alle 13:28

Microcredito di Solidarietà, 767mila gli euro erogati nel 2017 ad aziende e famiglie in difficoltà

Presentato il bilancio della società senese

E’ stato presentato stamani il bilancio 2017 del Microcredito di Solidarietà, la società senese che eroga finanziamenti a soggetti in difficoltà, sia a piccole aziende che, soprattutto, a famiglie. Il Microcredito ha un capitale sociale di un milione di euro (40% di Banca MPS, 15% ciascuno Provincia e Comune di Siena, 10% ciascuno per gli altri Comuni senesi, la Diocesi ed il Volontariato), ed è diretto da un Cda che opera gratuitamente avvalendosi di alcuni dipendenti distaccati da MPS. Sono 229 i prestiti erogati, per un totale di 767mila euro distribuiti, in crescita rispetto ai 644mila euro del 2016.

“In un momento di particolare crisi economica, come quello che ha caratterizzato l’ultimo decennio, la possibilità di accesso al credito per le persone in difficoltà e per le microimprese che non possono rivolgersi al sistema bancario si conferma questione urgente e fondamentale per le zone in cui operiamo – ha dichiarato Mario Marzucchi, presidente di Microcredito -. Assume pertanto un grande valore sociale il contributo che Microcredito di Solidarietà ha potuto fornire anche nel 2017 con l’ascolto attento dei bisogni, l’individuazione delle soluzioni più idonee e il seguimento delle richieste. Un risultato positivo reso possibile ancora una volta grazie al lavoro del personale distaccato da Banca Mps e dei numerosi volontari, appartenenti alle associazioni di volontariato, compresi consiglieri e sindaci revisori, che offrono i propri servizi gratuitamente con grande professionalità e discrezione”.

Microcredito di Solidarietà opera oggi attraverso 38 centri di ascolto in locali messi a disposizione da Banca Mps nella sede di Siena e presso le associazioni di volontariato nelle province di Siena, Massa Carrara e Grosseto, ma è proprio nella sede centrale che si sono registrate il maggior numero di richieste. Il 2017 ha confermato infatti una concentrazione quasi completa degli impieghi nel territorio provinciale senese (97,7%).

In linea con i precedenti anni, anche il bilancio 2017 si è chiuso con un risultato positivo, non tanto e non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto per l’importante ruolo sociale e per l’operatività sviluppata a supporto della comunità locale. Nel 2017 il numero dei prestiti è salito del 12,3% con 229 erogazioni rispetto alle 204 del 2016, confermando il trend di crescita costante dell’ultimo triennio. Le operazioni hanno riguardato principalmente il microcredito sociale, destinato a promuovere progetti di inclusione sociale e finanziaria, con 172 prestiti per complessivi 568.800 euro, rispetto a quello produttivo per l’avvio o lo sviluppo di iniziative imprenditoriali e per l’inserimento nel mercato del lavoro, con 57 finanziamenti per un totale di 178.875 euro, di cui 44 per la formazione e 13 a favore di microimprese. A favorire questa crescita hanno concorso anche gli accordi e le convenzioni destinate a sviluppare i finanziamenti per la formazione, sia professionale che universitaria.

Sul fronte degli impieghi il volume è aumentato in una percentuale superiore (16,1%) rispetto al numero, con un importo erogato nel corso del 2017 di 747.675 euro (644.106 nel 2016). Da sottolineare che il dato del 2017 si posiziona, rispetto ai risultati dei vari esercizi conclusi dall’inizio dell’attività, subito dietro al biennio 2009-2010, quando i finanziamenti erogati raggiunsero il picco assoluto. Un risultato che conferma il cauto ottimismo nei territori di riferimento della società in merito ad una timida ripresa registrata a livello nazionale. Anche il taglio medio dei prestiti risulta in aumento nel triennio, mentre è stabile il periodo medio di rientro delle erogazioni. In particolare, in merito al taglio medio, si registra un leggero decremento da 3.400 a 3.300 euro del microcredito sociale e un aumento in quello produttivo, distinguendo in questo caso tra i prestiti per formazione, più bassi, e quelli per le microimprese, in media da 6.930 euro. Le necessità delle piccole aziende, infatti, sono superiori rispetto al cliente privato, date le maggiori esigenze per sostenere sia l’avvio che lo sviluppo di lavoro autonomo o di impresa. Motivo per cui il tetto massimo del contributo finanziabile è stato alzato a 12mila euro per le microimprese.

Tra le motivazioni dei richiedenti nel 2017 la tipologia più ricorrente, come succede ormai ininterrottamente dal 2009, risulta il ripristino della liquidità, riferita al 43% dei prestiti erogati. Equamente distribuiti gli altri bisogni: ristrutturazione debiti e/o necessità urgenti, necessità abitative, acquisto mezzi di trasporto, motivi di salute, formazione (intesa sia come spese scolastiche che per corsi professionali e/o universitari). L’esame della distribuzione dei richiedenti per classi di età illustra un parziale cambiamento rispetto ai dati rilevati fino al 2016, con un leggero aumento della fascia da 31 a 55 anni rispetto a giovani e over 55. La distribuzione delle richieste per genere conferma, invece, la costante predominanza del genere maschile rispetto a quello femminile, seppure con una forbice riavvicinata dopo il temporaneo allargamento dell’esercizio precedente. È confermato inoltre il superiore numero di richieste degli italiani rispetto a quelle di stranieri, soprattutto per poter pagare gli affitti arretrati, le utenze, il necessario per gli studi dei figli, per acquistare un’autovettura usata e in generale per far fronte alle necessità quotidiane, accresciute anche da una sempre maggiore incertezza nel mondo del lavoro.

“E’ preziosa l’attività svolta in favore di persone in stato momentaneo di disagio economico, con difficoltà ad accedere al credito bancario ordinario – ha commentato sul suo profilo facebook il sindaco Bruno Valentini – Purtroppo la legge Madia sulle società partecipate pubbliche ha introdotto parametri che costringono anche il Microcredito a rivedere il proprio assetto societario ed operativo, ma stiamo lavorando per salvaguardare questo importante presidio sociale che, insieme al Fondo Anti Usura ed alla Fises , mettono a disposizione del territorio senese una serie di strumenti di finanziamento aggiuntivo rispetto al credito bancario che sono inusuali in Italia e di straordinaria rilevanza. Un’altra eccellenza di Siena poco conosciuta e di cui nel dibattito politico non si parla abbastanza. Un dato curioso: i ritardi nella restituzione di prestiti sono più accentuati fra gli italiani che fra gli stranieri”.



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