Si è chiusa con una condanna a un anno e otto mesi, senza sospensione della pena, la vicenda giudiziaria che ha coinvolto un uomo di 36 anni, originario del Senegal e residente in Val d’Orcia, accusato di minacce aggravate e danneggiamento nei confronti dell’ex compagna, una donna italiana di 48 anni, e del nuovo compagno di quest’ultima, un uomo di 24 anni.
La storia, ricostruita in aula e negli atti depositati, parte dalla fine di una lunga relazione sentimentale. Dopo la separazione, formalizzata a gennaio 2022, l’uomo aveva continuato a vivere per alcune settimane nell’abitazione dell’ex compagna, insieme al figlio di lei. Alla fine di aprile aveva lasciato la casa, ma non aveva restituito le chiavi né smesso di frequentare la zona, alimentando un clima di tensione e paura, con continui sospetti e accuse di tradimento.
Il 10 maggio 2022 la situazione è precipitata. Dopo aver saputo che la donna sarebbe rientrata a casa accompagnata da una persona – il nuovo compagno – l’uomo aveva iniziato a tempestare di chiamate e messaggi la sorella della ex, pretendendo un confronto. Quando la donna aveva cercato di chiarire telefonicamente, lui aveva reagito con insulti e minacce di morte rivolte a entrambi: “Vi ammazzo appena vi trovo”, aveva detto, secondo quanto riportato nella denuncia.
Nel primo pomeriggio, all’arrivo davanti casa, la scena si è fatta ancora più grave: l’uomo ha bloccato la strada con la sua auto, è sceso brandendo un machete e ha colpito la vettura del nuovo compagno, costringendolo alla fuga. Poi ha rivolto l’arma verso la ex, minacciandola e cercando di raggiungerla, mentre lei riusciva a mettersi in salvo chiudendosi a doppia mandata in casa. Con tre colpi di machete ha danneggiato la porta e, alla presenza di numerosi testimoni, ha continuato a urlare minacce e offese, arrivando perfino a raccogliere una pietra e minacciare di lanciarla. L’intervento dei Carabinieri ha impedito il peggio, ma neppure la loro presenza ha calmato l’uomo, che ha continuato a minacciare sia l’ex compagna che la sorella, dicendo: “Non ho paura di nessuno, ti troverò ovunque andrai, te la farò pagare per tutta la vita”.
Dopo l’episodio, la donna è stata costretta ad allontanarsi dalla propria casa per paura di ritorsioni. Solo in tarda serata l’uomo aveva inviato alcuni messaggi vocali, prima per dichiarare di accettare la separazione e promettere la restituzione delle chiavi, poi per tornare a esprimere rancore verso i familiari della ex.
Il processo, celebrato davanti al giudice Alessandro Maria Solivetti Flacchi, ha confermato integralmente il quadro accusatorio. In un primo momento l’imputato era stato assistito dall’avvocato d’ufficio Giacomo Gonzi, ma al dibattimento è stato difeso dall’avvocatessa Filomena D’Amora. In aula le persone offese, rappresentate dagli avvocati Alessandro Betti e Sandra Cappelli, hanno ricostruito le fasi della giornata e i mesi di tensione precedenti.
Per il senegalese è arrivata una condanna a un anno e otto mesi di reclusione, con la revoca della sospensione della pena già concessa per una precedente condanna per minaccia dal tribunale di Siena. Alla pena detentiva si aggiungono il risarcimento danni a favore delle parti civili per 2.000 euro e il pagamento delle spese legali. Le motivazioni della decisione saranno rese note entro sessanta giorni.
Andrea Bianchi Sugarelli