Un allarme che arriva dalla Toscana quello della Misericordia di Firenze, secondo cui i rimborsi sarebbero insufficienti, tanto da portare le Misericordie a fermarsi. Un caso, secondo cui i volontari sarebbero arrivati anche a pagare la benzina di tasca loro, che fa emergere le grandi difficoltà che sta attraversando il mondo del volontariato nella sanità a causa dell’attuale crisi economica, riconducibile al caro-carburante, ma anche alla cronica mancanza di personale sanitario, di medici e di volontari. Il Provveditore della Misericordia di Siena Paolo Almi in carica da Maggio 2022 fa un punto della situazione e parla dei suoi primi 100 giorni al vertice dell’associazione di volontariato senese.
“Il momento non è semplice per tanti motivi – afferma il Provveditore dell’Arciconfraternita di Misericordia di Siena – prima di tutto per motivi economici, i rimborsi sono quelli fissati con un accordo di molti anni fa, quindi è normale capire come ci siano conseguenze disastrose sui bilanci. In Toscana in modo particolare visto che, a differenza di altre regioni, ci sono molti servizi per tutta la popolazione in convenzione, per si tratta di un lavoro assistenziale molto ampio.”
“Nei miei primi tre mesi da Provveditore – continua Almi – mi sono reso conto di quanto sia importante la realtà dei dipendenti che comprende la totale abnegazione e l’impegno dei volontari che continuano a lavorare anche in condizione di disagio e difficoltà che talvolta li spremono, per tanto a loro va tutto il nostro ringraziamento”.
