Montanari all'Agorà dell'Aou Senese ribadisce il "no" alla candidatura a Firenze e dichiara amore a UniStraSi

"Mi hanno chiesto di candidarmi a Sindaco ma non lo faccio, perché ho un impegno con l'Università che mi piace tantissimo. Però sono anche un cittadino"

Di Filippo Meiattini | 22 Gennaio 2024 alle 19:00

È uno dei personaggi del momento Tomaso Montanari, Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, e da qualche giorno fondatore dell’Associazione 11 Agosto. È nell’occhio del ciclone soprattutto a Firenze, dove alle prossime elezioni amministrative, proprio con la sua neonata associazione, potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella scelta del nuovo Primo Cittadino. Il Rettore è stato ospite dell’Agorà organizzata dall’Azienda Ospedaliero Universitaria Senese per raccontare il suo ultimo libro “Se amore guarda. Un’educazione sentimentale al patrimonio culturale” e a margine ha parlato anche dell’Associazione. “Non è nata solo in vista delle amministrative – ha precisato Montanari -. È un’associazione di cultura politica che vuole parlare con un altro linguaggio. Tanta gente non vota e non partecipa più, noi abbiamo scelto il nome “11 Agosto” perché è il giorno della liberazione di Firenze e il voto rinasce con il sacrificio dei partigiani e delle partigiane, non esercitare questo diritto vuol dire tradirli. Non mi sembra il momento giusto per farlo”. Diviso tra Siena e Firenze, Montanari divide tra le due città anche il suo duplice impegno, lavorativo e politico: “Fortunatamente sono due realtà nettamente diverse – ha detto Montanari -. Il tempo per la “Stranieri” è qua a Siena poi nel mio tempo libero da cittadino mi occupo dell’Associazione. Mi hanno chiesto di candidarmi a Sindaco ma non lo faccio perché ho un impegno con l’Università che mi piace tantissimo, però sono anche un cittadino. Nelle condizioni date dalle vita si fa quello che si può fare e forse un contributo di riflessione, di pensiero e di cucitura è quello che serve”.

Filippo Meiattini

Filippo Meiattini è nato a Siena il 13 gennaio del 1999. A febbraio del 2021 è diventato giornalista pubblicista. Non ama parlare di sé, soprattutto in terza persona.



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