Montepulciano, mostra diffusa della scultrice Carin Grudda

Le grandi sculture di bronzo saranno collocate nel centro storico rinascimentale della città, da oggi fino al 30 giugno

Di Redazione | 23 Marzo 2024 alle 16:30

Montepulciano, mostra diffusa della scultrice Carin Grudda

Stasera alle ore 19:00, presso la Sala Consiliare del Palazzo Comunale, sarà inaugurata la mostra “CARIN GRUDDA. Il corpo, l’immagine, il segno”, promossa dal Comune di Montepulciano e dalla Fondazione d’Arte “Vittorio Caporrella”. Interverranno: Michele Angiolini, Sindaco di Montepulciano, Lucia Musso, Assessore alla Cultura, Edgar Franke, Mitglied des Deutschen Bundestages Parlamentarischer Staatssekretär, Pietro Caporrella, presidente della Fondazione d’Arte “Vittorio Caporrella”, Massimo Bignardi, curatore della mostra. Sarà presente l’artista Carin Grudda.

La cerimonia della presentazione sarà preceduta dalla visita guidata collettiva, a partire dalle ore 17, con ritrovo presso la Fortezza, in compagnia del curatore, che offrirà la possibilità di percorrere il percorso espositivo dislocato nel centro storico di Montepulciano, lungo i siti ove sono collocate le grandi opere scultoree.
Le opere di bronzo dell’artista tedesca saranno collocate in piazze e luoghi simboli del centro storico rinascimentale di Montepulciano. Ad accogliere le mirabolanti figure di Carin Grudda saranno il Giardino e chiostro della Fortezza, il Cortile di Palazzo Bellarmino, le Logge del Grano, la corte esterna di Palazzo Cervini, l’atrio del Palazzo Comunale, Piazzetta Vicolo del Leone. A tali grandi installazioni, si aggiungono ulteriori piccole sculture e opere pittoriche della poliedrica artista teutonica presso le Sale “Maria Russo” e “Paul Harris” della Fortezza. L’ingresso alla mostra sarà gratuito.

Una esposizione che si pone nel solco, avviato anni fa e attualizzato con la mostra dedicata a Daniel Spoerri in occasione del suo novantesimo compleanno, d’incontro tra la bellezza di una città rinascimentale e la scultura contemporanea. Un dialogo silenzioso attento, però, a proporre uno sguardo nuovo che coinvolge il tessuto urbano e, contestualmente, i segni, i corpi dell’arte dei nostri giorni. La mostra riguarda oltre cento opere: dai grandi dipinti e le incisioni esposte nelle sale interne della Fortezza, articolando una sorta di antologica, alle sculture collocate nella corte  Ballo da solo e nei giardini della storica Fortezza, tra queste Grande CerberoPegaso Grande e Le tre grazie.  Al Palazzo Comunale trovano una giusta ambientazione sculture quali la versione piccola del Blau Miao, la Fenice grande e Ballerina, mentre si spandono nel cuore antico della città opere come Il Grande Re collocato nella magnifica terrazza della piazzetta di Vicolo del Leone.

“Con l’esposizione dedicata alla scultrice tedesca Carin Grudda – rileva il Sindaco di Montepulciano, Michele Angiolini –  Montepulciano si ripropone come un luogo aperto ad accogliere le opere dei protagonisti della scena internazionale dell’arte dei nostri anni: una città che sin dai primi del decennio Settanta ha scelto di alimentare tale dialogo e che, con questa mostra che vede le opere pittoriche scultoree di un’artista tra le principali interpreti della scultura contemporanea, disegna un ulteriore tracciato, seguendo il filo di una narrazione dalla simbologia arcaica. Persiste, cioè, il senso di un’attenzione alla cultura contemporanea, acquisita come precisa linea nei programmi che l’Amministrazione comunale ha scelto come uno dei suoi obiettivi da perseguire in materia di politiche culturali”.

“Tornare a Montepulciano è come tornare a casa – scrive Pietro Caporrella, Presidente della Fondazione dedicata al padre Vittorio –, perché nella valle sulla quale spazia lo sguardo da Montepulciano è dove è nata la prima sede della mia fonderia. E di là che è partito l’incontro con tantissime personalità della scena artistica mondiale, tra queste Carin. La mostra diviene, così, l’occasione per tessere un ulteriore racconto con una città a me cara”.

“Ambientare forme scultoree nello spazio urbano – osserva lo storico e critico d’arte Massimo Bignardi, curatore della mostra – ci offre l’occasione per un’ulteriore lettura del lavoro di Carin Grudda. Il tentativo, penso ben riuscito, è di dare continuità a quella traccia che, oramai da anni, l’artista conduce nel suo progetto d’incontro con la città, con i luoghi cercando, anche se solo come temporaneo dialogo, di sollecitare prospettive immaginative, nuove figure di una narrazione. Se pur non direttamente legati con i luoghi – vale a dire nella loro dimensione di sociale –, le forme, i soggetti si fanno personaggi di storie, o meglio, di racconti che ciascuno di noi tesse con la propria identità esistenziale. Affiorano, quindi, le tracce ludiche, le figure dei giochi, di narrazioni immaginifiche e fantastiche: un repertorio che nutre l’arte di Carin Grudda”.

Carin Grudda nasce nel 1953 a Gudensberg, vicino a Kassel. Fin dall’inizio, la mostra internazionale “documenta Kassel” accompagna la sua formazione scolastica fino al diploma di maturità nel 1972; studia storia dell’arte e filosofia a Giessen e si laurea con una tesi sul dadaismo e i suoi riferimenti filosofici. Una visita a Villa Massimo a Roma (1980) e uno stage presso l’ARO di Madrid (1982) la portano alla pratica artistica. Fino all’inizio degli anni Novanta, Grudda vive e lavora a Francoforte sul Meno.

I suoi temi sono il gioco e le strutture giocose, le “coincidenze” delle cose “accadute così”, il caso. Lavora sulla traccia e sul “rintracciamento” (Spurund Spùren). Una borsa di studio a Miami nel 1991 (South Florida Art Center + “Zero-Art”) la porta ai “group-paintings” di grande formato, quadri composti di parti autonome di diverse dimensioni che si uniscono per diventare un solo soggetto. Nel 1993 Grudda lascia Francoforte sul Meno e si trasferisce a Ingelheim sul Reno. Lì crea i “Blaubilder” (quadri blu), un ciclo di lavori di grande formato, che taglia -approccio contrario- in pezzi di varie misure. Nel 1992 vince una borsa di studio del Land Sassonia in una stamperia artistica (werkstatten Rossler a Lipsia); Grudda inizia a studiare la tecnica dell’incisione a puntasecca, che sviluppa in maniera del tutto personale e che continua a elaborare fino ad oggi. Partendo dalle tracce del suo ambiente di lavoro, si concentra soprattutto sull’essere in movimento come condizione del sé nel tempo.

Col passare degli anni, le incisioni crescono e si trasformano in immagini di grande formato e persino in installazioni. Alla fine degli anni Novanta cambiano anche i supporti delle immagini. Dipinge su legno di ogni tipo, su “objets trouvés”, e li trasforma in assemblaggi applicando numerosi oggetti. Nel 1998, grazie a un premio conferito in Italia, conosce la Fonderia d’Arte Caporrella di Roma. Negli anni successivi crea numerose sculture in bronzo, dai calchi naturali di piccole lumache al monumentale BLAU-MIAU. L’attività sempre più intensa della creazione di sculture in bronzo in Italia spinge Grudda all’inizio del 2001 a trasferirsi in Liguria, dove vive tuttora. Nel piccolo paese ligure di Lingueglietta, vicino a Imperia, trova il luogo adatto per il suo Parco di Sculture “Tra i Mondi”, che apre nel 2001 e, in estate, attira numerosi visitatori. Prima in Toscana, poi a Roma, impara tutte le tecniche della lavorazione del bronzo.

Nella fondazione “Vittorio Caporrella” conosce artisti di fama come Daniel Spoerri, Luciano Castelli, Nunzio, Arman e Tommaso Cascella. Con la partecipazione alla 54° Biennale d’Arte di Venezia nel 2011, Carin Grudda ottiene l’apprezzamento e il riconoscimento internazionale del suo percorso creativo. Tra le recenti mostre personali si segnalano: 2018/08 “Schaukel, Wippe, der Tango und ein Wiegenfest”, Vecchia Sinagoga e Città di Gudensberg; 2019 “In Flagranti” – Bronzi, pittura, grafica, GalerieKunst & Werk, Ingelheim; 2020 “Salone d’estate”-Carin Grudda, Cipressa, Italia; 2021 “Wir sind eine Insel”, Galerie Elzenheimer, Museo “Altes Badehaus”, Bad; 2022 “Carin Grudda -Tra il Mondo e il Mare”, San Lorenzo al Mare; 2023 “Birthday”, Bronzi, quadri, grafica, Vecchia Sinagoga e Città di Gudensberg; “Carin Grudda zum 70.-Stationen einer Reise”, Galerie Elzenheimer; “Siamo un Isola”, Almach Art Gallery, Milano e Gudensberg Schwalbach am Taunus Soden; 2023 “Blick zurück nach vorn”, Ingelheim; 2023 la retrospettiva “birthday”, Gudensberg.



Articoli correlati