Un’altra truffa ai danni di un’anziana, usando l’espediente del ‘falso incidente’, ‘falso avvocato’ e ‘falso carabiniere’. L’ennesimo episodio. Questa volta però al truffatore non è andata bene, perchè la vittima prescelta, un’anziana signora che vive nel comune di Monteriggioni, era informata (grazie alla figlia e alla “campagna contro le truffe in danno agli anziani” promossa dalla Prefettura di Siena) e non ci è cascata.
La telefonata è arrivata verso l’ora di pranzo. Una voce maschile, con accento napoletano, le diceva di essere un avvocato e che la figlia era rimasta coinvolta in un incidente stradale, che si trovava dai Carabinieri e, per liberarla, avrebbe dovuto dare dei soldi o dell’oro.
La signora non si è lasciata intimidire. Il truffatore giunto all’abitazione ha capito subito di essere stato scoperto e non ha potuto far altro che allontanarsi ma i Carabinieri, già in zona per le continue segnalazioni, l’hanno immediatamente individuato e fermato.
Al termine degli accertamenti, i militari hanno arrestato, in flagranza di reato, un uomo di 33 anni residente in provincia di Caserta per tentata truffa aggravata in danno di persone vulnerabili. L’arrestato è stato trattenuto presso la camera di sicurezza della Compagnia Carabinieri di Poggibonsi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Ricordiamo che la tecnica utilizzata per queste truffe è sempre la stessa. Il finto avvocato o il falso carabiniere chiama al telefono una persona anziana e le comunica che un suo congiunto ha causato un grave incidente e per questo si trova in caserma e che, per essere liberato, è necessario versare una cospicua somma di denaro a titolo di cauzione. Per assicurarsi che la vittima venga completamente isolata dal mondo esterno, la persona che chiama al telefono le chiede di avere il suo numero di cellulare sul quale, così le viene detto, verrà contattata dal maresciallo che si sta occupando del caso. Dopo poco il cellulare squilla e il finto maresciallo o avvocato spiega alla vittima che per far rilasciare il congiunto, di lì a poco arriverà, a casa sua un collaboratore al quale dovrà dare soldi e gioielli. Pochi minuti dopo alla porta della vittima si presenta il “collaboratore”, per prendere i suoi risparmi, i gioielli di una vita. Raggiunto l’obbiettivo, i malviventi fanno perdere le loro tracce.
Infine, l’ennesimo invito alla prudenza ed anche alla diffidenza. Questo è quello che i Carabinieri consigliano, per evitare di divenire vittima di tali odiosi reati. In casi del genere, infatti, la prima cosa da fare è chiamare il numero unico di emergenza 112 per riferire quanto sta accadendo e, nell’attesa dell’arrivo delle Forze di Polizia, non aprire la porta a sconosciuti né, a maggior ragione, consegnare loro soldi e/o altri beni.
Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e l’indagato, la cui posizione è al vaglio dell’Autorità Giudiziaria, non può essere considerato colpevole fino alla eventuale pronuncia di una sentenza di condanna definitiva.