Un post sui social, nato da un episodio accaduto a Siena, ha acceso un dibattito che va ben oltre i confini cittadini. A scriverlo è stata una madre, che ha deciso di rompere il silenzio per denunciare una situazione che non può lasciare indifferenti.
Nella notte, verso le due, il figlio della donna ha accompagnato in piazza Matteotti un’amica di 16 anni che cercava un taxi per tornare a Monteriggioni. Una corsa breve, ma sufficiente per garantire a una ragazza minorenne di rientrare a casa in sicurezza. Eppure il tassista interpellato si sarebbe rifiutato di accompagnarla, liquidando la richiesta con un secco: “troppo lontano”, come riporta la donna sui social.
“Mi chiedo – scrive la donna – come si possa lasciare una ragazza di 16 anni, da sola, in piena notte, per strada?”.
Nel suo post, la riflessione si allarga e diventa universale: “a volte accettare una corsa non significa semplicemente fare il proprio lavoro, ma può voler dire proteggere una vita”.
Il post ha raccolto in poche ore decine di reazioni e condivisioni. Un richiamo alla responsabilità civile, rivolto a chi guida un taxi, ma anche a chiunque incroci la strada di chi chiede aiuto.