È arrivata nel pomeriggio di ieri la decisione del Tribunale di Siena sul caso che, da oltre un anno, ha animato le cronache locali fra Monticiano e l’Alta Maremma. Il giudice Simone Spina ha assolto con formula piena il professionista del grossetano accusato di aver impedito il passaggio sulla strada che conduce al fiume Farma, meta molto frequentata nei mesi estivi.
La vicenda prese le mosse nel luglio 2024, quando una residente di Monticiano aveva denunciato l’uomo per violenza privata. Secondo l’accusa, il professionista – nuovo proprietario di alcuni terreni attraversati dalla strada sterrata usata per raggiungere i canaloni – avrebbe fermato l’auto della donna, dichiarando che si trattava di proprietà privata e minacciando azioni legali in caso di accesso non autorizzato.
Dopo la denuncia, era stato emesso un decreto penale di condanna, contro cui la difesa, affidata all’avvocato Valeria Biagetti, aveva subito presentato opposizione. La questione è così approdata in aula, dove il pubblico ministero, la dottoressa Maria Sebaste, ha chiesto una condanna a due mesi, sostenendo che la condotta dell’imputato integrasse il reato contestato.
L’avvocato Biagetti, con una arringa di venti minuti, ha invece ricostruito il contesto e le ragioni del suo assistito, sottolineando l’assenza di elementi di costrizione o minaccia concreta. La difesa ha inoltre rimarcato i dubbi sulla reale natura della strada, al centro di una diatriba ancora aperta fra proprietà privata e uso pubblico, su cui pesano atti e delibere comunali degli ultimi anni.
Al termine del dibattimento, il giudice Spina ha accolto la tesi difensiva, affermando che la condotta non aveva configurato alcun reato e disponendo l’assoluzione “perché il fatto non sussiste”.
La strada verso i canaloni del Farma, luogo simbolo per residenti e turisti, resta così al centro di un contenzioso che ora potrebbe spostarsi in sede civile, come anticipato dalla stessa avvocata Biagetti. Spetterà infatti a un giudice civile chiarire in modo definitivo la reale destinazione della via e i diritti di passaggio.
Intanto, la sentenza di ieri chiude la parentesi penale, ma non spegne il dibattito fra i Comuni di Monticiano e Roccastrada, i residenti e il proprietario. La partita sull’accesso a uno dei luoghi più suggestivi della zona resta tutt’altro che conclusa.