“Indagare ancora”. Non ci sta la difesa della famiglia di Valentina Bencini, la 49enne originaria del Valdarno trovata senza vita l’indomani la prima dose del vaccino Covid Moderna nella sua abitazione a San Gusmè (Castelnuovo Berardenga), a metà del luglio 2021. Ieri al tribunale di Siena, di fronte al giudice Ilaria Cornetti, è stata discussa l’opposizione all’archiviazione avanzata dai legali dei familiari della donna, che credono fortemente nella tesi di una fatale correlazione tra l’inoculazione del siero e l’improvviso e tragico decesso.
Se da un lato la Procura di Siena dopo gli accertamenti svolti – era stato incaricato il dottor Marco di Paolo che nella sua perizia non ha ravvisato la certezza di un nesso causale tra vaccino e morte, giunta per arresto cardiaco a seguito di trombosi – ha ribadito al giudice la richiesta di archiviare l’inchiesta, dall’altra gli avvocati della famiglia, Fabio Cappelletti e Francesca Bonagura, hanno fatto istanza di nuove verifiche medico legali e prove documentali, considerando il fascicolo di indagine non completo. A loro supporto c’è la perizia del dottor Mario Valgimigli, che sottolinea degli elementi di potenziale correlazione da indagare ulteriormente.
Il giudice dopo aver ascoltato le due parti contrapposte, si è riservato la decisione, che non ha termine perentori, per valutare bene cosa decidere. Si tratta di un caso particolarmente delicato, con al centro una tematica molto attuale e discussa che non ha precedenti in giurisprudenza.
C.C