Morte David Rossi, il legale della famiglia: "Accertamenti doverosi su parole De Pau"

Le parole del legale della famiglia Rossi, Carmelo Miceli: "Venuti a conoscenza non più tardi di 48 ore fa". La circostanza è emersa nell'ambito del processo all'uomo per il triplice femminicidio a Roma del 2022

Di Cristian Lamorte | 21 Febbraio 2024 alle 18:45

“Certo è che noi riteniamo doveroso fare degli accertamenti del caso, capire perché e fare le nostre valutazioni; noi siamo venuti a conoscenza di questa vicenda non più tardi di 48 ore fa e, come sempre è nostro costume da quando difendo i familiari di David Rossi, il primo interlocutore per un confronto privilegiato su queste cose è la Procura”.

Lo ha detto Carmelo Miceli, avvocato dei familiari dell’ex capo comunicazione di banca Mps morto il 6 marzo 2013 dopo essere precipitato dalla finestra del suo ufficio a Siena, in merito alla presunta autoaccusa di Giandavide De Pau sul decesso di Rossi.

“Abbiamo appreso dell’esistenza di un atto depositato dalla difesa di De Pau nel corso del procedimento che lo vede imputato per l’omicidio delle prostitute cinesi; nello specifico è una lista testi depositata dallo stesso legale in cui si chiede l’audizione di due ufficiali di polizia giudiziaria per riferire in ordine a delle dichiarazioni che il De Pau avrebbe reso sostanzialmente autoaccusandosi dell’omicidio Rossi” ha aggiunto Miceli sottolineando poi che “il verbale di specie risalirebbe al 2019 e immaginiamo che questi atti siano stati trasmessi per competenza a Siena e che la Procura avrà fatto le proprie valutazioni, evidentemente non conducenti all’ipotesi di riapertura di indagini o dell’iscrizione di nuove indagini per omicidio”.

“Stando ai dati di fatto noi abbiamo la possibilità di confrontarci con la Procura per comprendere se quello che valutiamo è effettivamente andato come immaginiamo, cioè che ci sono state delle indagini e chiedere di poter acquisire gli atti di questa indagine per fare anche noi le nostre valutazioni” ha ribadito Miceli. “Non posso escludere – ha poi concluso – che gli accertamenti in esito alle dichiarazioni di De Pau possano essere avvenuti come indagini a modello 45, cioè senza l’ammissione della persona offesa”.

Cristian Lamorte

Giornalista dal 2006 ama il suo mestiere perché gli consente di alzarsi ogni mattina senza sapere cosa farà del resto del giorno. Ama le storie, quelle da leggere e quelle da raccontare. Detesta chi guarda invece che osservare, predilige un ricco silenzio ad un povero sproloquio. Nel tempo libero si dedica ai libri e al cammino, in un costante passo dopo passo lungo la linea sottile tra ragione e follia. La stessa linea che lo spinge a ricercare ogni giorno, dopo essersi svegliato, una nuova pagina da scrivere.



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