Morte David Rossi, Taddei in commissione parlamentare: "Credo più all'ipotesi del suicidio"

Oggi l'audizione di David Taddei, giornalista e amico dell'ex capo comunicazione di Banca Mps

Di Redazione | 16 Giugno 2022 alle 18:00

Una persona in difficoltà, quasi irriconoscibile rispetto all’amico che conosceva da vent’anni e con cui ha lavorato a lungo. E’ l’immagine di David Rossi che è emersa dal racconto che il collega David Taddei, ha fatto oggi di fronte alla commissione parlamentare d’inchiesta.

“Per immaginare che David Rossi possa essere arrivato a chiedere aiuto penso che dovesse essere proprio disperato. Io lo chiamavo l’uomo che non doveva chiedere mai”, ha detto. Ai commissari che gli hanno chiesto della veridicità dei bigliettini di addio ritrovati nel cestino dell’ufficio di Rossi, Taddei ha aggiunto: “Le perplessità di Antonella Tognazzi, la moglie di David Rossi, sui bigliettini possono essere motivate. Non chiamava sua moglie ‘Toni’ e nemmeno la chiamava ‘amore'”, ha proseguito Taddei. “Ma ho anche pensato che forse in quella situazione lì poteva aver cercato le parole giuste, le parole che non aveva mai detto”. E quando gli è stato chiesto se crede al suicidio, Taddei ha risposto: “Il piatto dell’ipotesi suicidio pesa di più rispetto a quella dell’omicidio, ma al momento non siamo nelle condizioni di escludere altro, ma non credo che David Rossi fosse custode di chissà quale segreto”.

Parlando con i commissari Taddei ha ricostruito gli ultimi giorni di vita dell’ex manager, morto precipitando dalla finestra del suo ufficio di Rocca Salimbeni la sera del 6 marzo 2013. “L’ultima volta che l’ho visto – ha raccontato Taddei ai commissari – è stato il giovedì mattina della settimana precedente alla morte in un incontro durato un’ora e mezza. Sono uscito da quell’incontro frastornato perché non lo riconoscevo. Trovai una persona in difficoltà. Gli proposi di incontrarci in ufficio e lui mi rispose: e se poi ci ascoltano? Lo convinsi e il nostro incontro iniziò passeggiando per i corridoi della banca e lo convinsi a tornare nel suo ufficio. Trovai una persona che quasi non sembrava lui. Una persona quasi un po’ assente. Mi disse che voleva andare a parlare coi magistrati. Per fare cosa? Gli chiesi. Io ho lavorato con tutti posso andare a ricostruire lo scenario politico di Siena”

“Io e David Rossi ci abbiamo messo la faccia e la reputazione, abbiamo raccontato ai giornalisti che Mps non aveva problemi, che a Siena andava tutto bene. Se avessimo avuto quello scenario in mano non avremmo negato tutto fino all’evidenza” ha aggiunto Taddei, ricordando gli anni dell’inizio della crisi di Mps in cui ricopriva il ruolo di portavoce del sindaco di Siena. “Fino al 2010, 2011 abbiamo sempre immaginato che le notizie di stampa riportate a livello nazionale fossero alterate perché ci fosse una campagna contro Siena. Eravamo convinti di giocare per la parte giusta della città perché mai avrei potuto immaginare che qualcuno avesse potuto metterne a rischio i valori. E invece purtroppo è andata diversamente”.

Parlando invece dei presunti festini hard a cui avrebbero preso parte pm senesi ha aggiunto: “Non credo che se ci siano stati questi festini fossero così orgiastici come sono stati rappresentati. Siena è un piccolo paese sarebbero venuti fuori. Immagino comunque di più delle cose che per un piccolo paese possono avere una rilevanza non proprio bellissima. Di sicuro David Rossi ai festini non ha partecipato. Lui era una persona che non sopportava la vicinanza fisica – ha spiegato – se ti avvicinavi troppo si allontanava. In venti anni di amicizia non mi ha mai nemmeno dato la mano, né ci siamo mai abbracciati. Non andava in piscina perché secondo lui erano posti poco igienici. Non posso immaginarlo in certo scenari o lui ha finto con tutti noi”. “Perché allora l’ex sindaco Piccini ad un certo punto parla dei festini?” hanno chiesto ancora i commissari. “Questo va chiesto a lui. Si vede che lui sa, io quando l’ho sentito mi sono stupito. Ma se vi ricordate, quell’intervista è stata presa ‘sottobanco’ ma va chiesto a lui” ha detto ancora Taddei che poi ha parlato ai commissari anche del ‘gruppo della birreria’, un “presunto gruppo di potere” che avrebbe operato nel senese in merito agli equilibri della città. “Il gruppo della birreria l’ho visto nascere per appoggiare la candidatura dell’ex sindaco Franco Ceccuzzi ed è un’area progressista, indipendente, legato all’ex presidente di banca Mps Giuseppe Mussari; un movimento giovanile che poi è diventato adulto con persone di successo che fanno carriera e che pensano di contare in città” ha concluso.



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