Mps, il conflitto in Ucraina mette a rischio il piano industriale

Nel progetto di bilancio si legge che il piano" potrebbe "essere soggetto a successivi aggiornamenti alla luce dell'evoluzione del mutato scenario economico

Di Redazione | 22 Marzo 2022 alle 22:30

Mps, il conflitto in Ucraina mette a rischio il piano industriale

Gli impatti sulla ripresa economica e sull’inflazione della guerra in Ucraina rappresentano un elemento di rischio anche per il piano industriale di Mps, attualmente all’esame della Bce e della Ue. “Si evidenzia che il piano” potrebbe “essere soggetto a successivi aggiornamenti alla luce dell’evoluzione del mutato scenario economico, anche in conseguenza del conflitto militare tra Russia e Ucraina”, oltre che “dover recepire eventuali modifiche e cambiamenti, anche rilevanti, per riflettere quanto derivante dal confronto con le competenti Autorità”, si legge nel progetto di bilancio.

Le “possibili ricadute” del conflitto sulla crescita economica “potrebbero comportare tensioni sul costo del credito”, riducendo la solvibilità di imprese e famiglie. Anche per questo “la piena ripresa della redditività per il settore rimane difficile” e “dopo la crescita 2021 (Mps ha chiuso l’esercizio con 310 milioni di profitti), l’utile netto potrà subire nuovamente un calo nel 2022”.

Il rischio viene sottolineato anche dai sindaci nella loro relazione all’assemblea: il Cda, sottolineano, rileva “come l’implementazione del piano” con il connesso aumento di capitale “pari a 2,5 miliardi, potrebbe essere soggetta a successivi aggiornamenti alla luce dell’evoluzione del mutato scenario economico, anche in conseguenza del conflitto militare tra Russia e Ucraina, e comunque, poter subire modifiche, anche rilevanti” se dovesse ripresentarsi l’opportunità di una fusione.

I revisori, nel certificare il bilancio, richiamano l’attenzione sulla “significativa incertezza” sulla continuità aziendale segnalata dagli amministratori e connessa alla “valutazione di DG Comp”, che pone “incertezze rilevanti” sulla possibilità di realizzare “un aumento di capitale a condizioni di mercato”.

Il consiglio ha però ritenuto ragionevole approvare il bilancio con il presupposto della continuità aziendale, forte del sostegno del Mef e alla luce “dei significativi miglioramenti” registrati dalla banca nel 2021, “nonché delle interlocuzioni finora tenute con le Autorità”



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