Ha destato sorpresa, curiosità e anche una certa inquietudine tra i senesi il processo in corso presso il Tribunale di Siena, dove giovedì si è svolta una delle udienze più significative degli ultimi anni in materia di criminalità organizzata. Al centro, l’acquisizione dell’azienda agricola San Galgano di Chiusdino, con le accuse di riciclaggio aggravato dalla finalità mafiosa e agevolazione di associazione mafiosa. Gli imputati sono un sessantenne originario di Marcedusa (Catanzaro) e un ottantatreenne di Petilia Policastro (Crotone), presunti responsabili dell’impiego di fondi illeciti.
Le indagini della Dia e della Squadra Mobile di Firenze hanno collegato la vicenda alle cosche calabresi Grande Aracri di Cutro e Manfreda di Petilia Policastro, ritenute coinvolte nell’utilizzo del settore agricolo per il riciclaggio di capitali illeciti. In aula, il collaboratore di giustizia Salvatore Muto ha ricostruito i passaggi chiave dell’operazione, fornendo dettagli sui presunti meccanismi finanziari e sulle dinamiche interne alle organizzazioni criminali.
Il Collegio giudicante, presieduto dal dott. Fabio Frangini, ha fissato le prossime udienze per il 12 febbraio, il 12 marzo e il 9 aprile 2026. Tuttavia, la rotazione dei giudici prevista da metà dicembre porterà a una nuova composizione del Collegio: secondo gli attuali tabellari, al massimo due su tre degli attuali giudici potranno essere confermati. Il dibattimento prosegue nel pieno rispetto delle garanzie per gli imputati e della presunzione di innocenza, in attesa dell’esito dell’istruttoria.