"Niente di più triste di giornate come questa". I dipendenti della Beko di Siena salutano lo stabilimento con le parole di Ornella Vanoni

Commozione e speranza: i due volti dell'ultimo giorno di produzione dello stabilimento Beko di Siena

Di Filippo Meiattini | 28 Novembre 2025 alle 15:31

È uno di quei giorni che ti prende la malinconia che fino a sera non ti lascia più
Non c’è niente di più triste di giornate come questa
Domani è un altro giorno si vedrà.

Si sono affidati alla canzone di Ornella Vanoni, ‘Domani è un altro giorno’, i lavoratori di Beko per salutare il loro stabilimento. Commozione, ricordi, speranza e malinconia. Un intreccio di emozioni che diventa lacrime per chi quel posto lo ha vissuto davvero. La fabbrica di viale Toselli chiude e una storia lunga 58 anni si interrompe, lasciando ai lavoratori una scelta difficile: cambiare vita altrove o restare affidandosi a una vertenza in cui hanno investito tutto.
La prospettiva di una reindustrializzazione appare concreta e sostenuta da tutte le forze politiche, come confermato dall’unità mostrata durante l’assemblea di oggi. Nei volti dei dipendenti si legge la speranza alimentata dal sostegno di un’intera città, una spinta indispensabile per provare a lasciarsi alle spalle 10, 20 o 30 anni di lavoro.
Accanto a loro, oltre ai sindacati, alla politica, alle contrade e all’associazionismo, c’erano anche coloro che questa fabbrica l’hanno vista nascere: i dipendenti della prima ora, quelli che hanno attraversato tutta la sua storia, come Guido Burroni: “Io sono stato qui il primo maggio del 1966, quando è stata messa la prima pietra – dice con la voce spezzata dall’emozione -. A maggio ho compiuto 80 anni e devo dire che qui dentro ci ho lasciato l’anima. Il giorno dell’inaugurazione mi ricordo che ero su alle spedizioni, sono salito insieme ad altre persone sopra ai congelatori, quelli grossi da 600 litri, e dentro qui c’è una foto che immortalava quel momento. A quel tempo avevo 22 anni, dovevo ancora trovare una moglie e costruirmi una famiglia. Poi ho sposato una collega che lavorava qui, ci ritrovavamo a mangiare insieme a mensa. Abbiamo trascorso una vita… Adesso c’è anche mio figlio, che lavora qui da una ventina d’anni. Anche lui si trova in questa vicenda, speriamo che tutto si risolva”.

Filippo Meiattini

Filippo Meiattini è nato a Siena il 13 gennaio del 1999. A febbraio del 2021 è diventato giornalista pubblicista. Non ama parlare di sé, soprattutto in terza persona.



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