Si chiama “NO HATE. Azioni di contrasto all’hate speech” ed è il progetto di formazione e sensibilizzazione a cura di Arcigay Siena – Movimento Pansessuale che accende i riflettori sull’hate speech, il fenomeno dei discorsi d’odio in rete e sui social che colpisce in particolare le persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender, intersex e asessuali.
A presentarlo in occasione della Giornata contro l’omo-lesbo-bi-trans-a-fobia, riconosciuta nel 17 Maggio, sono la Provincia di Siena e i quattordici Comuni senesi che hanno aderito alla Rete Re.A.Dy (Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni).
“Il 17 maggio è la giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia – spiega Greta Sartarelli del Movimento Pansessuale Arcigay Siena – una giornata istituita in questo giorno del 1990 quando fu definitivamente abolita l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, istituendo così un percorso verso la lotta alla discriminazione e il riconoscimento pieno dei diritti umani”. “Organizziamo tanti eventi per sensibilizzare ed educare le persone al fatto che la normalità è la diversità – aggiunge Enrico Maria Quinti, delegato del Comune di Pienza – vogliamo far fare all’opinione pubblica un cambiamento di mentalità”.
Dall’elenco dell’iniziativa promossa dalla Provincia di Siena e dal movimento Pansessuale e Arcigay di Siena mancano all’appello diversi comuni, primo fra tutti quello di Siena, sotto la lente d’ingrandimento non solo perché capoluogo della Provincia, ma soprattutto a causa del tanto discusso evento, patrocinato dal comune stesso “L’ideologia Gender ed i pericoli per i diritti delle donne e bambini” che si è svolto il 6 Maggio scorso.
“Il Comune di Siena è uscito dalla rete Ready come primo atto di giunta dell’Amministrazione appena entrata, siamo sconcertati da questo fatto – aggiunge Greta Sartarelli – certo è che le Amministrazioni hanno la responsabilità di amministrare indipendentemente da ogni orientamento politico, riconoscendo tutte le cittadine e i cittadini”. “L’ideologia gender non esiste – conclude la consigliere provinciale Giulia Periccioli – esiste invece una cultura della diversità che va coltivata e insegnata. Le Amministrazioni che non perseguono questo scopo vengono meno all’impegno che impone la carta istituzionale, il Comune di Siena è inadempiente”.