Nuove straordinarie scoperte al Santuario di San Casciano dei Bagni

 La vera sorpresa è arrivata in queste ultime settimane con la scoperta delle reali dimensioni del santuario, molto più grande del previsto

Di Redazione | 4 Agosto 2022 alle 22:00

Nuove straordinarie scoperte al Santuario di San Casciano dei Bagni, emergono durante la sesta campagna di scavi. All’indomani della scoperta nel 2021 del cuore del santuario, costituito da una vasca sacra al cui interno le archeologhe e gli archeologi del progetto hanno portato alla luce migliaia di monete romane, più di quaranta statue e statuette in bronzo – tra cui lo splendido putto etrusco di San Casciano– offerte vegetali alle divinità delle acque calde, tra l’inverno e la primavera 2022 è iniziata l’avventura di studio e ricerca. Più di sessanta studiose e studiosi di quindici enti di ricerca si sono avvicendati tra il sito archeologico a San Casciano dei Bagni e il Laboratorio di Restauro della Soprintendenza a Grosseto. Dalle analisi fisiche applicate, allo studio dei resti organici e archeometrici la ricerca ha confermato l’eccezionalità del Bagno Grande di San Casciano, con le sue acque e i suoi tesori.

Con l’inizio dell’estate il borgo di San Casciano dei Bagni si è popolato come di consueto di studenti e studentesse di archeologia provenienti da tutto il mondo. Tra le strade del paese, lungo i sentieri del territorio, dentro i magazzini del museo delle Stanze Cassianensi, ma soprattutto sul cantiere di scavo del Bagno Grande si sono mescolate lingue e culture diverse, tradizioni di ricerca e scavo differenti, in un incontro incredibile. Non solo archeologhe e archeologi dalle Università di Siena, Pisa, Firenze, Roma, Salerno, Lecce, Sassari, ma anche da Dublino, da Nicosia a Cipro, e poi da Leiden, fino a Buffalo negli Stati Uniti.

E mentre si sono moltiplicate le esperienze di condivisione attorno al santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni, così il cantiere di scavo in concessione dalla Direzione Generale del Ministero della Cultura al Comune di San Casciano dei Bagni, si è ingrandito, abbracciando nuove parti del paesaggio archeologico antico attorno alle polle di acqua calda. E si sono moltiplicate le scoperte.

 La vera sorpresa è arrivata in queste ultime settimane con la scoperta delle reali dimensioni del santuario, che era stato degli etruschi e che i romani nei primi secoli dell’impero vollero rifondare rendendolo monumentale. Eccezionale al punto da ordinare alla zecca il conio di un tesoro di sfavillanti monete in argento, oricalco e bronzo destinate forse proprio alle offerte dell’imperatore, per onorare quegli dei che dovevano vegliare sulla sua salute e su quella dei tanti notabili romani pronti ad affrontare il viaggio verso questo luogo sacro.

“Un contesto senza uguali in Italia e nel Mediterraneo antico”, sottolinea il professor Tabolli, che insegna all’Università degli stranieri di Siena che guida il progetto insieme a Emanuele Mariotti, direttore dello scavo, e Ada Salvi della soprintendenza, oltre ad atenei italiani e internazionali.

“Una scoperta eccezionale – spiega – per le dimensioni dell’area del santuario, molto più grandi di quello che potevamo immaginare, con diversi edifici sacri, altari, piscine”.



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