Il nuovo Dpcm impone restrizioni non solo alla movida notturna, ma anche ad eventi e cerimonie. I matrimoni sono possibili? Certo, ma al ricevimento non più di 30 persone, magari evitando il buffet vista la situazione, quindi tutti seduti al tavolo, senza musica e senza tutta la parte dei balli, perché fare festa era vietato anche prima.
Stessa cosa per altri tipi di festeggiamenti. Se poi è una laurea o un compleanno e quindi basta una semplice cena con amici e parenti, occhio a non sforare il limite della mezzanotte.
La mondanità diventa così una delle prime cose da sacrificare, ma è una decisione che per qualcuno comporta altri tipi di sacrifici. Il mese di ottobre non era iniziato male per il settore legato agli eventi: era la coda di un settembre dopotutto piuttosto vivo, erede di tutti i vari slittamenti da aprile a luglio. Non tanto i matrimoni, che nella maggior parte dei casi hanno subito un rinvio di 12 mesi (e nella peggiore delle ipotesi sono stati cancellati). Pochi sono stati i coraggiosi: “Abbiamo organizzato solo un matrimonio a settembre. Piccolo e contenuto, di una coppia di stranieri – raccontano Letizia Naldini e Grazia Finocchiaro, wedding planner di Siena day -. Quasi tutti sono stati spostati al prossimo anno. Chi viene da fuori, guarda direttamente al 2022”.
“La vera incognita sono proprio i clienti stranieri – aggiunge Gianni Aiazzi, fotografo -, il rischio che non vengano neppure il prossimo anno, è concreto. Chi pensa che nel 2021 si lavorerà il doppio, sbaglia. Le date scelte per certe occasioni, sono sempre quelle”. Infatti il sabato pare sia il giorno perfetto per dire ‘sì’. Così come è giugno il mese dei matrimoni per eccellenza. Poi c’è sempre chi preferisce andare controcorrente, ma anche gli amanti delle nozze invernali potrebbero avere qualche problema da dover risolvere.
Il grosso del lavoro, in questo periodo, era quindi rappresentato perlopiù da compleanni, (per l’esattezza diciottesimi) lauree, battesimi. Tutto rinviato, disdetto, cancellato. Le perplessità sono iniziate prima ancora dell’ufficialità del decreto che ha poi eliminato ogni dubbio. Di fronte all’incertezza e al disagio che ne scaturisce, le persone preferiscono rinunciare.