Si conclude oggi l’occupazione del Liceo Classico Piccolomini e Artistico Duccio di Buoninsegna di Siena, iniziata martedì e portata avanti dagli studenti in forma pacifica e organizzata. Anche nell’ultima giornata, le aule degli istituti si sono trasformate in spazi di confronto, con incontri e lezioni autogestite dedicate a temi di attualità: dal rischio delle fake news sul conflitto israelo–palestinese, alle politiche di riarmo europeo, fino al ruolo delle mobilitazioni studentesche e delle forme di resistenza sociale.
Un percorso che, nelle intenzioni dei promotori, non voleva essere un semplice gesto di protesta ma un momento formativo e partecipato.
“Sono arrivata dopo che altri avevano iniziato, ma ho sentito il dovere di esserci e contribuire – racconta Sofia Cervone, studentessa –. È stata un’esperienza che ci ha arricchito culturalmente. La scuola è anche questo: dibattito, approfondimento, crescita della coscienza critica“.
Tra gli ospiti della giornata conclusiva anche la Rete Senese contro il Riarmo, presente fin dall’inizio accanto agli studenti.
“Ho trovato ragazzi maturi, preparati, desiderosi di conoscere la realtà oltre le narrazioni dominanti – spiega Alessandro Bisogni dell’associazione –. Sono giovani che danno fiducia per il futuro”.
Durante l’incontro, la Rete ha illustrato i contenuti del piano europeo di riarmo e le sue implicazioni economiche e sociali.
“Da una previsione iniziale di 800 miliardi si è passati a 6.800 miliardi – aggiunge Bisogni –. È una scelta che incide sulle vite di tutti e che i ragazzi vogliono comprendere e discutere, anche in relazione ai temi ambientali e ai cambiamenti climatici”.
Soddisfatti anche gli studenti che hanno coordinato le attività didattiche alternative.
“Il nostro obiettivo era fare dell’occupazione un mezzo educativo, coinvolgendo studenti, docenti e associazioni – spiega Greta Vittori –. Abbiamo parlato di informazione, partecipazione e responsabilità civica. Siamo felici del risultato”.
Nelle ultime ore si è registrato anche un piccolo episodio di tensione: lo striscione realizzato dagli studenti la prima notte è stato rimosso da ignoti.
“Un gesto inutile – commenta Vittori – ma non ci tocca. Siamo andati avanti a testa alta”.
Dopo quattro giorni di dibattiti, assemblee e lezioni partecipate, gli studenti lasciano l’istituto con l’impegno a proseguire il percorso all’interno della scuola, nelle forme ordinarie della partecipazione studentesca.
Le lezioni riprenderanno regolarmente lunedì.