La Fiom-Cgil Toscana ha scelto la cornice della Camera di Commercio di Siena per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne con un appuntamento dedicato a uno dei temi meno discussi ma più incisivi della disparità di genere: la violenza economica. L’iniziativa, intitolata “Gap salariale e violenza economica: un freno alla libertà femminile”, ha unito le forze e richiamato istituzioni, mondo politico, centri antiviolenza e rappresentanze sindacali.
La mattinata si è aperta con i saluti istituzionali di Massimo Guasconi, presidente della Camera di Commercio, che ha ricordato come nelle province di Siena e Arezzo le imprese femminili rappresentino solo il 24,4% del totale: “Un dato che rispecchia la media nazionale, ma che non rende giustizia alla vitalità delle nostre imprenditrici, capaci negli anni di far crescere costantemente le loro attività. Come Camera lavoriamo per sostenerle, dalla certificazione di genere ai bandi per l’autoimprenditorialità, fino alle iniziative di sistema come il Giro d’Italia femminile. Secondo uno studio, – aggiunge Guasconi -, un allineamento dell’occupazione femminile a una media europea porterebbe addirittura all’aumento del nostro PIL di oltre il 7%“.
La tavola rotonda
Al confronto sono intervenuti:
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Riccardo Vannetti, capogruppo PD di Colle Val d’Elsa
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Tania Berti, psicoterapeuta del centro antiviolenza Artemisia
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Claudia Bini, consigliera di fiducia Usl Toscana Sud Est
Si è collegata anche da Firenze la neo Assessora regionale alla Parità di genere, Cristina Manetti, celebre per aver ideato e coordinato il progetto Toscana delle Donne, un’iniziativa della Regione Toscana che affronta temi come la parità di genere, la violenza e le discriminazioni.
Vannetti: “Promuovere il lavoro femminile significa riconoscerne il valore”
Un contributo particolarmente significativo è arrivato dall’unica voce maschile del panel, Riccardo Vannetti, che ha raccontato episodi del suo percorso professionale e imprenditoriale per sottolineare l’importanza di riconoscere e valorizzare il lavoro femminile. “Nel mio percorso – afferma – ho lavorato con figure femminili che hanno determinato la qualità della mia carriera. Ricordo un episodio: ho promosso una collega al sesto mese di gravidanza a dirigente di primo livello. Il valore del lavoro non ha genere, promuovere il lavoro femminile significa riconoscerne il valore”.
Miniero (Fiom Toscana): “Il gap salariale è complice della violenza”
Al termine dei lavori, le conclusioni sono state affidate a Daniela Miniero, segretaria provinciale Fiom Cgil e nella segreteria regionale Fiom Toscana, che ha richiamato con forza l’urgenza di un cambiamento culturale e normativo. “La Fiom Cgil è dalla parte delle donne, a difesa della dignità del salario che per molte rappresenta uno strumento di salvezza – afferma Miniero –. Il gap salariale è un’ingiustizia sociale e allo stesso tempo un complice della violenza, perché rende le donne meno libere di scegliere, di salvarsi, di trovare una via d’uscita da situazioni familiari difficili. Rivendicare un salario dignitoso significa spesso rivendicare il diritto alla salvezza”.
Miniero ha ricordato come l’occupazione femminile, pur essendo un indicatore positivo, non debba nascondere il problema delle condizioni lavorative reali: “Le donne sono meno pagate e più sfruttate. Spesso l’occupazione femminile cresce perché le donne sono percepite come più disponibili e meno tutelate. Noi vogliamo invece costruire un percorso di giustizia economica e di contrasto alla violenza economica, attraverso la contrattazione e insieme alla politica che deve creare norme capaci di trasformare la cultura”.
L’iniziativa si è conclusa con una consapevolezza condivisa: per superare la violenza economica e il gap salariale serve un’azione comune che coinvolga istituzioni, sindacati, servizi territoriali, imprese e comunità. Solo così è possibile costruire un modello sociale e lavorativo realmente fondato sulla libertà e sull’autonomia delle donne, dove il diritto a un salario dignitoso non sia un privilegio, ma la base di una vita libera.