Raccolta delle olive agli sgoccioli in provincia di Siena per la produzione di una delle eccellenze del paniere enogastronomico del territorio: l’olio extravergine di oliva. In attesa delle ultime frangiture in frantoio è tempo di bilancio per la produzione olearia che anche quest’anno farà rima con qualità. Nonostante la minaccia della mosca olearia che a luglio aveva preoccupato e non poco i produttori. C’hanno pensato poi un meteo clemente e la mano sapiente degli olivicoltori stessi a far rientrare le preoccupazioni.
“Per quanto riguarda la raccolta siamo già a ottimo punto, siamo stati anche molto fortunati con il meteo, abbiamo avuto delle belle giornate quindi tutto il tempo a disposizione per raccogliere – spiega Bianca Mascagni, Responsabile Donne e Impresa di Coldiretti Siena -. Ci sono stati dei momenti di difficoltà a luglio perché il livello di umidità era molto alto e con le temperature elevate anche dell’inverno ci sono stati degli attacchi di mosca che, però, per fortuna, sono iniziati precocemente ma si sono fermati. Sono stati controllati dalla maggior parte degli olivicoltori e quindi per quanto riguarda la qualità siamo molto soddisfatti. Le olive sono sane, sono belle e ora sono pronte ad essere frante e quindi siamo pronti a fornire l’olio nuovo”.
Ma dietro ad ogni bottiglia di olio nuovo si celano costi di produzioni sempre più elevati che incidono inevitabilmente sul prezzo finale al consumatore. Previsti quest’anno degli aumenti fisiologici dal 5 al 10 per cento rispetto al 2024.
“Non è purtroppo soltanto una questione di frangitura, di raccolta e di rese – sottolinea Bianca Mascagni – ma, come sappiamo tutti, e come penso anche che tutte le persone si siano rese conto andando a fare la spesa, purtroppo i costi sono lievitati dal punto di vista dell’energia elettrica come delle confezioni o degli imballaggi. Per quanto riguarda il costo sicuramente è possibile, e non è non c’è da sorprendersi, che ci sia un aumento di prezzi che può oscillare dal 5% al 10% rispetto allo scorso anno”.