Operazione "Silvestre": i carabinieri stroncano banda di spacciatori attiva in Valdelsa - VIDEO

Di Redazione | 8 Ottobre 2019 alle 12:20

Operazione "Silvestre": i carabinieri stroncano banda di spacciatori attiva in Valdelsa - VIDEO

Eseguite 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti pusher

Operazione “Silvestre”: i carabinieri di Poggibonsi sbaragliano una banda di narcotrafficanti italo-albanese attiva in Valdelsa (LEGGI QUI). Eseguite 14 misure cautelari nei confronti di altrettanti spacciatori, emesse dal gip Roberta Malavasi su richiesta della Procura di Siena, si contesta i reati di spaccio di stupefacenti (10 in carcere, 2 ai domiciliari, 1 obbligo di dimora e 1 obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria).

Tutto è nato a gennaio di quest’anno, quando i carabinieri, seguendo la dritta di un informatore, vengono a sapere di un casolare abbandonato dalle parti di Poggibonsi, dove un gruppo di spacciatori albanesi e italiani nascondeva ingenti quantità di droga. L’enorme casale è stato così ispezionato con i cani antidroga del Nucleo Cinofili dell’Arma di Firenze, e sono stati rinvenuti grandi quantità di stupefacenti,  un chilo e mezzo, fra hashish e marijuana. Successivamente i carabinieri del NORM di Poggibonsi si facevano autorizzare dal PM Siro De Flammineis per un sequestro ritardato e andavano in breve a piazzare 5 telecamere in alcuni punti dai quali poter osservare l’area e soggetti che andavano alla spicciolata a prelevare dosi da spacciare nell’area della Valdelsa, da poter così identificare.  Una dose di cocaina arrivava a costare fino a 100 euro. E’ stato possibile così portare avanti indagini di carattere tecnico:  i fornitori erano in genere di Castelfiorentino, con eccezione di alcuni casi che conducevano a Grosseto e Fermo. Il sodalizio appariva del tutto disunito, con alleanze temporanee continuamente avvicendate da altre. Gli spacciatori Italiani ed albanesi si accomunavano anche per il fatto di essere tutti ludopatici, infatti i ricchi proventi dello spaccio andavano a finire regolarmente persi nelle sale giochi. Ogni serata alle macchinette costava una media di 2-3000 euro di perdite agli spacciatori. Uno di loro ha stabilito anche un record, 15.000 euro persi a giocare in una sola serata.

Le perdite mettevano i lestofanti nelle condizioni di non poter pagare i loro fornitori. I debiti crescevano come la paura di essere puniti dai fornitori albanesi di Castelfiorentino. La banda ha cercato allora di diversificare le fonti di approvvigionamento e di procurarsi armi per la prevista necessità di difendersi.

I carabinieri sono così entrati in azione pe fermarli: è stato subito neutralizzato ed arrestato un pusher che si dedicava in via esclusiva alle cessioni a minorenni. In un’intercettazione si era parlato di un viaggio ad Arezzo e i militari avevano pensato ad una fornitura di cocaina. Al rientro l’autovettura monitorata veniva fermata prima dell’arrivo a Poggibonsi e portata in caserma per un’accurata perquisizione. I carabinieri hanno rinvenuto una pistola semiautomatica Mauser, calibro 6,35 con la matricola abrasa, abilmente imboscata nel vano retrostante all’autoradio. Il conducente aveva fatto solo da corriere, quell’arma era destinata ad un altro spacciatore in cambio di un debito condonato.

Successivamente si  è intervenuti nei confronti di un albanese di Badesse che si recava a Grosseto con un sudamericano che spacciava nel centro storico di Siena, fra strade e vicoli alimentava la peggiore movida estiva attorno a Piazza del Campo. Al rientro i due sono stati fermati sulla Siena Grosseto all’altezza delle risaie. Due auto dei carabinieri li hanno bloccati senza concedere loro nessuna possibilità di fuga. A bordo dell’autovettura i due detenevano 250 grammi di cocaina che a Siena non sono mai arrivati.



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