Palasport ceduto dalla Polisportiva Mens Sana al Comune: i 7 quesiti di Sena Civitas

Donazione del palazzetto al Comune: valore, costi, gestione, le sette domande di Sena Civitas

Di Redazione | 11 Gennaio 2022 alle 11:10

Sena Civitas interviene ripercorrendo la storia recente della Polisportiva Mens Sana fino alla cessione del palazzetto al Comune, ponendo sul finale 7 quesiti. La nota:

“Negli ultimi 7 anni di storia la Polisportiva Mens Sana 1871 ha conosciuto un periodo di crisi senza precedenti. Il suo asset più rilevante, il palazzetto maggiore, noto alla sua nascita come PalaSclavo, fu progettato e costruito nei primi anni ’70 grazie all’intuizione del Cavalier Mario Bruttini e del Consiglio della Polisportiva, entrando poi a regime nel 1976 con la partita inaugurale contro Cagliari, per rispondere ad una travolgente passione senese per il Basket che non poteva essere più contenuta all’interno del vecchio Dodecaedro. Il timore di aver costruito una cattedrale nel deserto, inizialmente prevista per 7025 spettatori (ma ce ne sono entrati a volte anche quasi 10.000), fu presto fugato dalla risposta del pubblico, non solo grazie alla squadra di pallacanestro, ma anche per numerose iniziative sportive e di pubblico spettacolo. Nel tempo tutto ciò rese il Palaestra la casa di tanti senesi, che quasi sempre riempivano gli spalti pure per partite non di cartello e in serie inferiori, anche un paio di decenni prima che i più alti momenti sportivi venissero vissuti dalla nostra “palla-al-balzello”. La Storia deve finire di raccontarci il perché del salto qualitativo (quello verso il basso, che ha portato il blasone della Mens Sana Basket giù fino alla Promozione, il balzo verso l’alto più o meno si è capito), e soprattutto perché la Polisportiva non abbia saputo capitalizzare negli anni la compartecipazione societaria alle attività della squadra professionistica, peraltro assieme alla FISES (partecipata del Comune di Siena). La storia recente racconta di una retrocessione in B nel 2014 (ma nonostante tutto con 1200 presenze in media), una immediata promozione in A2 (1800 spettatori), un cambio di gestione tragico nelle mani di armeggioni, un salasso per la Polisportiva prima, e poi condotte definite dai P.M. “predatorie ed aggressive”. Tutto questo nonostante che i tifosi uniti in iniziative e associazioni avessero stanziato, fatto senza precedenti, oltre 200.000 euro per evitare la scomparsa della squadra”.

“Due fallimenti, due esclusioni dal campionato, ripartenza dalla serie più infima – poi una pandemia. Abbastanza per abbattere chiunque. Negli anni, come è ovvio che sia, il palazzetto ha denunciato qualche magagna dovuta all’età, e altre dovute a necessità di adeguamento della struttura alle normative vigenti in merito a caratteristiche costruttive, riguardanti principalmente la copertura e l’antisismica, che in mancanza dei dovuti aggiornamenti ha reso l’edificio non praticabile e non idoneo ad ospitare spettacoli pubblici, al netto di numerose deroghe concesse dal Genio Civile. Nel frattempo, proprio a proposito di Genio Civile, il palazzetto è entrato nelle grazie della Pubblica Amministrazione, essendo questo l’unico luogo al coperto in tutta l’area di pertinenza adatto ad ospitare la popolazione in caso di gravi calamità; di qui un interesse del Comune di Siena, un tira e molla che ormai è vecchio di alcuni anni”.

“Nonostante la grave crisi, a fine 2020 la Polisportiva trova la forza economica per commissionare un progetto di ristrutturazione, grazie alla compartecipazione di sponsor nell’ambito della erogazione di energia e cercando di sfruttare i bonus edilizi per la riqualificazione energetica; il progetto viene approntato nell’estate 2021, appare solido e sostenibile e la Polisportiva consulta i tifosi per conoscere l’entità del numero potenziale di astanti, essendo necessaria comunque una massa critica minima di spettatori per il successo dell’operazione, stante la constatazione che altre attività agonistiche, non sono sufficienti a soddisfare la voce “incassi”. Resta evidente la necessità di costruire solide basi per attrarre possibili investitori interessati al basket, e che il primo passo necessario sia rendere la struttura agibile”.

“Il Comune, fino allora con un coinvolgimento larvato, diviene più attento alle sorti del palazzetto e in un’uscita pubblica, proprio durante la presentazione della prima squadra, è il Primo Cittadino a manifestare l’intenzione di far suo il progetto, promettendo fattiva partecipazione, che tuttavia allo stato attuale era decisamente infattibile stante l’impossibilità da parte della Pubblica Amministrazione di fornire qualsiasi tipo di sostegno economico ad una società privata. Questa soluzione, sebbene dibattuta, appare gradita alla Polisportiva, nella preoccupazione di non avere disponibilità per la manutenzione degli altri impianti di proprietà, e delle palestre occupate dalle attività delle altre sezioni della Polisportiva. Si ipotizza allora una soluzione, quella della cessione dei “diritti di superficie” da parte della Polisportiva al Comune, in parole povere la messa a disposizione del Comune del campo da gioco, degli spalti e dei servizi minimi necessari allo svolgimento di pubblico spettacolo, per un periodo di tempo previsto in cinquant’anni, più altri venti se nell’interesse delle parti. Viene dato mandato a due avvocati che rappresentano le due controparti di studiarne la fattibilità, i quali esprimono parere favorevole, vengono affinati i dettagli e l’assemblea della Polisportiva delibera la cessione (30 dicembre 2021), ratificata in Consiglio Comunale con stanziamento di 1.100.000 euro per le prime opere di messa a norma del palazzetto. Da parte sua il Comune stima in 135.000 euro all’anno gli introiti che deriveranno dai contratti in essere della Polisportiva e relativi compensi, nonché dall’intera area esterna, compresi i parcheggi, i cui ricavi saranno del Comune, che inoltre prevede il rientro in bilancio nell’arco di 8/10 anni grazie allo sviluppo di programmi di utilizzo a scopo commerciale, sportivo, sociale, aggregativo, ricreativo, di spettacolo, convegnistica, fieristica e manifestazioni di ogni genere, preventivamente approvate e svolte direttamente dall’Ente o da società partecipate o terzi, oltre a scopi di interesse collettivo (vaccinazioni ecc.)”.

2La polisportiva, che dichiara di non trovarsi in alcuna crisi rilevante né di disporre di Bilanci in perdita e a cui verranno assicurate le proprie esigenze sportive sia giovanili sia della prima squadra per quanto riguarda spazi e orari, si assumerà gli oneri di pulizia e manutenzione delle aree utilizzate e concorrerà con l’Amministrazione alle spese generali per le utenze e per i servizi base sul campo centrale nella misura omnicomprensiva di 110.000 euro, passibili di revisione. Tuttavia questa operazione ha sollevato alcune perplessità:

– chi pagherà la differenza di oneri per utenze stabilite in 110.000 euro/anno, con sola possibilità di revisione trattata e non un automatismo di allineamento?

– chi gestirà la parte di utilizzo ludico che si è riservato il comune?

– come saranno ripartiti utili e organizzazione rendendo il tutto compatibile?

– perché non sono state percorse altre possibilità come contributi di soggetti esterni (es., Fondazione)?

– il valore teorico della cessione pari a 1,4 milioni, cioè 300.000 euro superiore alla stima dei lavori a carico del Comune, non avrebbe dovuto consigliare altre strategie da parte dell’Amministrazione?

– come verranno separate le due gestioni?

– 1.100.000 euro sono sufficienti per la messa a norma o saranno necessari altri stanziamenti, anche in considerazione della durata di almeno cinquant’anni del contratto?

Indubbiamente le scadenze ravvicinate non hanno consentito agli attori di spiegare meglio nei dettagli, per questo SENA CIVITAS si interesserà della trasparenza del contratto e vigilerà che lo sport resti fuori da ogni strumentalizzazione politica”.



Articoli correlati