In quell’angolo della provincia di Siena scelto nel quattordicesimo secolo da Ambrogio Lorenzetti per raffigurare l’Allegoria del Buon Governo e che, una manciata di anni prima, San Bernardo Tolomei individuò come ‘Deserto di Accona’ ideale per il silenzio e la preghiera, potrebbe ergersi una decina di pale eoliche alte oltre 200 metri.
Siamo nelle Crete Senesi, cantate anche da Mario Luzi e set del celebre film L’armata Brancaleone di Mario Monicelli, uno dei paesaggi simbolo della Toscana, e qui il progetto di un parco eolico sta mandando su tutte le furie cittadini e associazioni che si sono costituiti ieri in un comitato spontaneo, ‘Salviamo le Crete Senesi’, che conta già oltre 300 adesioni e che si pone un unico obiettivo: fermare l’installazione di quelle 10 pale eoliche alte oltre il doppio della vicina Torre del Mangia a Siena dalla cui cima la vista si perde prima sulle Crete Senesi, poi sulla Val d’Orcia fino ad arrivare al Monte Amiata.
Il progetto è stato presentato al comune di Asciano il 26 settembre da una società privata, la Visconti Asciano Srl, facente capo ad un gruppo societario con sede a Milano e che “in Italia negli ultimi anni ha presentato circa 900 progetti di impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili” spiega il presidente del neonato comitato Riccardo Ricci. Il progetto riguardante le Crete Senesi prevede inoltre una centrale di scambio energetico dell’ampiezza di oltre mezzo ettaro e si estenderebbe per un totale di circa 600 ettari di terreno.
“Ci opporremo con ogni mezzo a questo progetto che andrebbe a deturpare irrimediabilmente il nostro paesaggio” aggiunge Riccardo Ricci, agricoltore da generazioni che vedrebbe sorgere, a sua insaputa, un aerogeneratore proprio nel suo terreno. “Quando l’ho saputo non volevo crederci, appena ho realizzato mi sono sentito violentato” conclude il presidente del comitato. Come lui tanti altri cittadini che qui vivono dopo aver ereditato una terra che, oltre a vantare scorci mozzafiato, nell’ultimo secolo ha visto anche tanta immigrazione sarda dedita prima alla pastorizia, poi all’agricoltura di qualità e, infine, al turismo lento. In queste strade bianche, circondate da calanchi e biancane che cambiano colori e conformazioni con l’intercedere delle stagioni, si perdono i percorsi dei pellegrini che attraversano l’antica Via Lauretana e si perdono le centinaia di turisti o semplici amanti della bicicletta.
In queste terre hanno trovato la fortuna anche tra i più celebri fantini del Palio di Siena: Andrea De Gortes detto Aceto, Silvano Vigni detto Bastiano e Giuseppe Pes detto il Pesse solo per citarne alcuni. Anche loro sono pronti a dare battaglia al progetto delle pale eoliche. Per farlo, insieme al comitato, hanno tempo fino al 29 ottobre, data ultima per presentare le osservazioni all’interno della Valutazione di Impatto Ambientale relativa al progetto del parco eolico e che sarà poi sottoposta al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Al fianco del comitato anche il comune di Asciano, “siamo fermamente contrari ad un progetto che metterebbe a rischio la tenuta economica di tante attività che oggi vivono grazie al turismo e alla bellezza dei nostri paesaggi” spiega il sindaco Fabrizio Nucci. Anche Coldiretti Siena per voce del direttore Simone Solfannelli mostra grande preoccupazione: “siamo di fronte ad un continuo consumo di suolo e ad una serie di attacchi ad un territorio che è meraviglioso e fragile”. Tutti contro le pale eoliche, per tramandare intatto quell’angolo di Toscana che fu Allegoria del Buon Governo, terra di silenzio e preghiera, cantata nella poesia e celebrata nei film.






