Ha debuttato nel Palio di luglio scorso, coronando un sogno iniziato nel 2012 e che ha cominciato a concretizzarsi nel 2016, quando Michel Putzu è approdato a Siena. Il Drago gli ha dato la possibilità di realizzarlo, battezzandolo Spago e affidandogli l’esordiente Diosu de Campeda. Non si può dire che sia andata benissimo: si è fatto trovare impreparato alla mossa ed è rimasto lì, poi il suo Palio è terminato al secondo San Martino, quando è caduto impattando nella scivolata del cavallo della Tartuca.
“Non mi do un voto, sta agli altri farlo – ha detto durante l’intervista andata in onda nella puntata di ieri di “Una vita da fantino” – non so se sono promosso o meno. Se rimonto vorrà dire che a qualcuno sono piaciuto, sennò no. Per me è stato comunque il coronamento di un sogno, aspettavo questo debutto da una vita ed è stato ovviamente importante”.
Su Diosu de Campeda ha aggiunto: “E’ un bel cavallo, disponibile, impara subito, è intelligente: io lo rimonterei volentieri”.
Anche Diodoro, il vincitore di luglio, è un cavallo che Spago conosce bene. “Ho avuto la fortuna di montarlo quando ero alla scuderia di Tittia (dove è stato dal 2019 a settembre dello scorso anno, prima di tornare alla scuderia di Fabio Fioravanti) e sapevo che era forte. Se mi aspettavo che facesse questo exploit? “Uno deve sempre correre, però diciamo che i mezzi per fare bene ce li aveva. Giovanni poi è uno che non gli insegna niente nessuno e c’ha vinto”.