Palio di Siena, Claudio Pagliantini in versione "turista": "Perde un po’ di magia, ma resta un momento bello e di confronto"

Il capitano dell’Istrice racconta il Palio dell'Assunta vissuto senza cavallo né rivale in Piazza: tra rilassatezza, osservazioni tattiche e lo sguardo già rivolto alle prossime Carriere

Di Redazione | 14 Agosto 2025 alle 11:30

Claudio Pagliantini e il Palio “da turista”: “Perde un po’ di magia, ma resta un momento di confronto”

Quest’anno, per il capitano dell’Istrice Claudio Pagliantini, il Palio dell’Assunta si vive “da turista”. Né la contrada di Camollia né la rivale Lupa saranno infatti ai canapi il 16 agosto. Una situazione che il capitano definisce con un sorriso “una vita completamente diversa. Un po’ troppa questa villeggiatura per chi vuole continuare a giocare – commenta – però è Palio anche questo, e si guarda un po’ come si sono mossi capitani e fantini”.

Pur senza la tensione della Piazza, il lavoro in Contrada non si ferma del tutto. “È tutta un’altra musica, ecco… un’altra rilassatezza. Certo, qualche ‘girata’ c’è sempre, ma non è sicuramente il lavoro di quando sei in Piazza”.

Pagliantini elogia anche l’operato dei colleghi capitani: “Il lavoro fatto dalla commissione veterinaria e dai capitani è di tutto rispetto. Il lotto dei dieci barberi è bellissimo. Non è un Palio scontato: ci sono cavalli che potrebbero davvero emergere e fare bene”.

Nell’Istrice, in queste ore, si respira un’atmosfera di condivisione più che di strategia serrata: “Al Palio da turisti non ci siamo abituati – spiega – perché ultimamente o correvamo noi o correva l’avversaria. Perde un po’ della magia, ma è bello ritrovarsi, condividere notizie e strategie viste alla tratta, e spiegare ai contradaioli il percorso fatto durante l’inverno e nei giorni scorsi”.

Sul fronte delle scelte di monta, qualche mossa dell’ultima ora ha sorpreso anche lui: “Un paio di Contrade ha cambiato tattica all’ultimo. Anche la monta di Carlo Sanna nel Bruco. Ma sono decisioni frutto di considerazioni precise: secondo me, il lavoro è stato fatto molto bene”.



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