A poche ore dal Palio dell’Assunta, il sindaco di Siena Nicoletta Fabio ha preso la parola in conferenza stampa per sottolineare il significato più profondo della Festa e il ruolo insostituibile delle Contrade.
“Noi senesi abbiamo tra le mani un gioco estremamente serio, prezioso e raro – ha esordito –. Ho dato un’occhiata agli statuti di altri comuni che organizzano palii e posso dire che il nostro articolo 3, dedicato esclusivamente alle Contrade e al loro rapporto con il Comune, è unico. La festa si è evoluta e trasformata, ma non ha perso le proprie radici: ci adattiamo a un mondo che cambia rapidamente e noi senesi, con senso civico e senza personalismi ed egoismi, siamo i difensori e i narratori di questa realtà”.
Il primo cittadino ha ricordato come Siena sappia aprirsi all’esterno con lucidità, facendo conoscere la propria identità autentica anche attraverso le voci ufficiali: “Quando personalità di rilievo vengono al Palio si rivolgono a me, come sindaco, e al Rettore del Magistrato delle Contrade. È importante saper raccontare alle persone giuste chi siamo davvero, altrimenti rischiamo di scontrarci con una realtà che cambia”.
Fabio ha ribadito che il Palio non può essere ridotto a una semplice attrazione turistica: “Il Palio non è turismo, ma valori che si tramandano di generazione in generazione. Il ruolo delle Contrade è sociale, culturale ed economico. Basti pensare agli investimenti fatti per salvaguardare edifici storici in momenti difficili: qualche anno fa la città ha rischiato un impoverimento economico e le Contrade, meglio di altri attori del territorio, hanno saputo difendere anche il patrimonio materiale della nostra città”.
Il legame con la propria Contrada, ha ricordato il sindaco, è qualcosa che si trasmette sin dall’infanzia: “Difficile spiegare l’essenza del Palio a parole: è nel sangue. Io sono una delle ultime nate in casa, la stessa di mia madre, e apparteniamo alla stessa Contrada. La prima cosa che ho toccato è stato il fazzoletto della mia Contrada: qualcosa ti rimane per sempre”.
Il Palio è solo la punta dell’iceberg di una vita comunitaria che si estende per tutto l’anno: “Non è uno slogan dire che il Palio si vive sempre. In tempo di Covid le Contrade sono state una manna, non dal cielo ma dalla terra, garantendo sostegno e vicinanza alla comunità”.
Infine, il sindaco ha affrontato anche il tema del ruolo delle donne all’interno del mondo contradaiolo: “Il maschilismo nelle Contrade è un po’ leggenda e un po’ realtà. Oggi il sindaco e il Rettore del Magistrato sono donne, e ci sono state anche capitane. Per le fantine conta anche l’aspetto fisico, non lo so… Abbiamo una rappresentanza, ma vedremo”.