Palio di Siena, il Sindaco Nicoletta Fabio alla presentazione del Drappellone: "Viviamolo nella nostra unicità"

"Siamo ancora una volta insieme, in questo luogo irripetibile", questo l'inizio del discorso del Sindaco di Siena

Di Redazione | 26 Giugno 2025 alle 19:33

Palio di Siena, il Sindaco Nicoletta Fabio alla presentazione del Drappellone: "Viviamolo nella nostra unicità"

A prendere la parola subito dopo la presentazione del Drappellone di Riccardo Manganelli è stato il Sindaco di Siena, Nicoletta Fabio. Di seguito il suo intervento:

“Siamo ancora una volta insieme, in questo luogo irripetibile, tanto scenografico quanto intimo, per dare vita al momento tanto atteso: l’inizio della nostra festa, l’inizio del nostro tutto. Ricominciamo a chiamarla e soprattutto a viverla, con la giusta consapevolezza.

Il bello di una festa – ce lo insegnano gli antropologi, ma anche la vita stessa – è che rappresenta un’interruzione dell’esistenza ordinaria. Un evento capace di farci uscire dalla quotidianità, rompere le regole e la tirannia del presente, per riemergere con orgoglio nelle nostre origini. Ci riconcilia con i riti e i costumi, ci lega all’universo dei nostri padri e delle nostre madri, ci riporta a un’infanzia spensierata.

Quello che ci aspetta è un Palio ancora più nostro. Perché al centro di tutto abbiamo voluto mettere l’anima di Siena. Forse un senese, un contradaiolo, uno di noi. Un Palio senese nella forma, nei colori, nel significato più profondo.

Un drappellone che parla di valori e libertà: la libertà di conoscere e di crescere, simboleggiata dalla pietra sorretta dai due amorini. Su quella pietra campeggia l’impresa dell’Accademia degli Intronati, protagonista di un vivace clima intellettuale del passato e ancora oggi emblema di sapere. Cultura, teatro, letteratura, storie: patrimonio della civiltà senese.

Quest’anno, l’Accademia celebra il suo cinquecentenario. Dedicare a essa il drappellone non è solo un omaggio al suo indubbio prestigio, ma una conferma dell’attitudine senese a perpetuare la tradizione come racconto di un’identità comunitaria. È un invito a coltivare il locale oltre il globale, a tutelare le differenze accanto al cosmopolitismo, ad amare le radici per poter amare l’umanità.

Ogni comunità ha bisogno di occasioni per aprirsi al mondo, ma anche per ritrovare la propria terra. Abbiamo bisogno di viaggiare, ma anche di tornare a casa. Di scoperte, ma anche di memorie. Di libertà d’espressione, ma anche di appartenenza.

C’è tutto questo nel lavoro di Riccardo Manganelli, pensato e realizzato con passione, orgoglio, sincerità e profonda dedizione. Mani che esultano, che accolgono il cavallo, che lo accarezzano. Alle loro spalle, il Palazzo Pubblico vigila ma non domina. In alto, la Madonna di Provenzano: lei sì che domina, con sacralità e tenerezza, la piazza e la città intera.

Tutto si riflette sulle terre di Siena, sul tufo, sui colori che ci avvolgono e ci parlano. Di fronte a questi simboli così familiari, così immediatamente leggibili, il nostro compito – da stasera – è riconoscerci e ritrovarci. Sceglierci, con i nostri pregi e i nostri limiti, nella consapevolezza che i tempi cambiano, tutto muta, tranne una verità: di fronte a questo cencio, e a ciò che rappresenta, ci riconosciamo. E siamo tutti, tenacemente, uguali. Sempre gli stessi. Senza distinzioni o pregiudizi.

E allora, viviamolo insieme, questo Palio. Giorno per giorno, al ritmo della nostra unicità”.



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