“Le nostre buone prospettive sinceramente sono venute a mancare il 13 mattina, quando abbiamo avuto in sorte un cavallo che, nel lotto dei lotti, certo non era tra i migliori. Sapevamo che sarebbe stato difficile”.
Comincia così l’analisi del capitano della Tartuca Niccolò Rugani, che ha avuto in sorte uno dei due esordiente Entu de P. Ulpu, il più giovane del gruppo. Inizialmente la Tartuca ha scelto la monta del giovane Alessandro Cersosimo per poi affidare invece il cavallo al suo allenatore Antonio Siri detto Amsicora, spolverando una strategia paliesca del passato.
“Ho montato un fantino che meritava una chance e sicuramente farà tesoro di questa esperienza. La prima prova l’amministrazione aveva espressamente chiesto di andare a passo, la seconda era alto alla mossa, la terza non si è corsa e quindi siamo andati un po’ lunghi. Ma non è niente di strano, sono cose che nel Palio ci stanno”.
La mossa era da invalidare? “La mossa deve maturare, a volte ci vuole un pochino di più. Alla fine tutti abbiamo avuto la possibilità di rientrare, di mettersi con il petto al canape, di stare al proprio posto. Poi alla fine bisogna partire, c’è chi l’ha presa bene e chi peggio, ma non credo che si debba lamentarsi della mossa. Il tempo c’è stato, è maturata, per me va bene, ci sta tutta”.