Jonatan Bartoletti, detto Scompiglio, è uno dei big del Palio di Siena: 33 corse, 5 vittorie. Dall’esordio vincente nel Leocorno nel 2007 con Brento al cappotto del 2016 nella Lupa con Preziosa Penelope, fino al successo nella Giraffa nel 2017 con Sarbana. Con lui, ospite del format “Tutta colpa del Palio” condotto da Veronica Costa, ripercorriamo la carriera, un 2025 amaro e le scelte che lo attendono nel 2026.
Nato a Pistoia, cresciuto tra cavalli e Giostra dell’Orso. Dalla provincia al sogno di Piazza del Campo: i primi passi e l’avvicinamento a Siena. La prima a mettere gli occhi su di lui fu la Selva, ma tra Jonatan e l’esordio nell’anello di tufo ci si mette un infortunio gravissimo a Bientina, con il rischio di perdere una gamba e il morale sotto i piedi. Nel frattempo la Selva vince anche il Palio e la sensazione è quella di aver perso il treno giusto. Arriva però una chiamata da Asti, la richiesta da parte di una delle contrade per fare un Palio contro la rivale: è la scintilla che riaccende tutto.
Esordio e vittoria nel Leocorno 2007:
Dopo mesi di lavoro e una fiducia costruita giorno per giorno con il capitano Luigi Fumi Cambi Gado, il Leocorno ha in sorte Brento. Il popolo è scettico: un esordiente su un cavallo importante. La risposta arriva la sera della prova generale.
«Per la prova generale provai davvero: da lì, sentii che il popolo era con me. Ho sempre vissuto il Palio isolando il rumore, facendo il fantino e basta”.
Scompiglio definisce il suo soprannome come una coincidenza perfetta di tempi, carattere e scenario del Palio.
«Luigi ha azzeccato il soprannome. Era un Palio con accoppiate importanti: “serviva scompigliare”. Mi ci ritrovo anche oggi.»
La consacrazione: Lo Specialista e il Montone
Nel 2012 torna alla vittoria con il Valdimontone su Lo Specialista, cavallo montato più volte, simbolo di un rapporto tecnico e umano che colma differenze e timori.
«Venivo da cinque anni senza vittorie. Ho sentito la fiducia vera, di capitano e contrada. Quando c’è quella, ci metti quel pizzico in più.»
Cappotto 2016 e la scelta di Sarbana:
Il doppio sigillo con la Lupa nel 2016 (Preziosa Penelope) e, nel 2017, la decisione di puntare Sarbana nella Giraffa.
«A luglio 2016 non pensavo potesse succedere a me. Ho lavorato tre giorni come se fosse un Palio nuovo. Un mese dopo, stesso cavallo e stesso posto al canape: ho riazzerato tutto. Con Sarbana mi ero fissato: per le mie qualità mi portava prima di tutti a San Martino.»
Occasioni mancate ed il bilancio del 2025:
Negli ultimi anni per Scompiglio ci sono stati Palii che hanno lasciato l’amaro in bocca: Chiocciola 2019, Torre 2022, Pantera con Anda e Bola. Nel 2025 la vittoria non arriva, ma la testa è già al prossimo anno.
«Qualcosa avrò sbagliato anch’io. Ho riavvolto il nastro: quest’anno sono arrivato prima a Siena, vivo 12 mesi l’anno per questo. Voglio tornare ad alzare il nerbo. Non mi arrendo.»
Contrade, rapporti e scelte:
«Col Bruco c’è un bel rapporto. La Civetta è stata presente negli ultimi tempi. Con l’Istrice? Il rispetto deve essere reciproco. Esplorare nuove strade nel 2026? Perché no.»
Il futuro:
«Voglio che finisca per scelta mia. Anche per questo devo tornare e vincere.»