“L’unica cosa a cui tenevo mentre ero al pronto soccorso, era sapere se il popolo del Bruco fosse rimasto contento della mia prestazione”.
Mattia Chiavassa in arte Tambani racconta la sua esperienza nel palio di agosto. Ripescato in extremis dopo la caduta e l’infortunio di Carlo Sanna detto Brigante, la dirigenza di via del Comune va a cercare Tambani il fantino piemontese che aveva fatto esordire lo scorso anno.
“Non ci ho pensato un attimo e ho dato la mia disponibilità”.
Certo ci vuole un bel coraggio a montare Diamante Grigio, cavallo veloce, forse troppo per Piazza che è riuscito a mettere in difficoltà il suo allenatore.
“Non potevo perdere l’occasione dei montare di nuovo e quindi sono andato. Poi ho seguito le indicazioni che mi ha dato Carlo e sono riuscito a gestirlo, almeno per un giro”.
Un palio, quello di Chiavassa, che ha messo il luce le sue doti: coraggio, lucidità. “Sono partito bene anche se il cavallo ha curato la mossa lunga e non è stato così veloce come avevo sperato”.