“Questo cavallo l’ho conosciuto stasera”. La frase, pronunciata da Giovanni Atzeni subito dopo la corsa, ha sorpreso molti. Perché Diodoro, il sauro vincitore del Palio di Provenzano con la Contrada dell’Oca, è un cavallo della sua scuderia. Ma Tittia chiarisce in collegamento a ‘Il Palio il giorno dopo’ di Siena TV: “È un cavallo giovane, un galoppatore genuino. Aveva fatto solo le Prove di Notte e qualche Tratta. Non sapevamo davvero come avrebbe retto i tre giri di Piazza. Non avevo tutte le convinzioni necessarie, ma ieri sera ha dimostrato di essere perfetto per il Palio”.
Un Palio deciso in avvio, con un testa a testa acceso con la Selva già prima del primo San Martino: “Sì, lì ha pesato la mia determinazione. Avevo bisogno di questo risultato, e sentivo che niente e nessuno poteva fermarmi”.
Quella dell’Oca è una Contrada con cui Tittia ha un legame profondo. Dopo i trionfi del 2007, 2011 e 2013, è tornato a vincere nel Rione di Fontebranda, proprio nell’anno del suo quarantesimo compleanno:
“L’Oca ha un modo tutto suo di lavorare. Mi dà una tranquillità esagerata, e riesco sempre a esprimermi al massimo. Tornare a vincere qui mi ha fatto sentire di nuovo un ragazzo. Questa è la seconda parte della mia carriera, e ci sono ancora tanti anni in cui mi divertirò”.
Ancora una volta, un cavallo debuttante si è rivelato decisivo. Anche Diodoro ha dimostrato che l’inesperienza non è sempre un ostacolo: “Siamo stati fortunati: Diodoro è un grande galoppatore e si è adattato subito alla Piazza. Ma credo che un piccolo gruppo di cavalli nuovi nel lotto ci voglia sempre”.
Domenica l’estrazione delle Contrade per il Palio d’Agosto. Come si sente Tittia? “Bene”, risponde secco, con la consapevolezza di chi ha già voglia di tornare sul tufo per vincere.