Lo hanno chiamato Tamurè e da ora in poi, questo sarà il suo soprannome. E’ Federico Guglielmi che parla di sè e del suo debutto nella Giraffa da fantino del Palio.
Un ragazzo con le idee chiare, ed un obiettivo per l’annata: “Ho lavorato per fare al massimo la tratta, per me era l’obiettivo. Fare la tratta come se fosse il Palio, così da non avere nessun rimpianto nel caso non avessi corso”.
Nella Giraffa ha montato un cavallo debuttante, Arestetulesu.
“Qualcuno mi ha criticato l’ingresso a San Martino perché ho rallentato e ripreso il cavallo in mano, ma non potevo rischiare con un cavallo inesperto di far finire alla prima curva la corsa della Giraffa o peggio, far finire la corsa di altre contrade: sarebbe statto un errore imperdonabile per un debuttante come me”.
Su Federico Guglielmi già si chiacchera e si dice che sia uno dei tanti ragazzi nell’orbita di uno dei fantini più influenti e vittoriosi del momento.
“Sono contento di avercela fatta da solo a debuttare. Chi mi ha messo a cavallo lo ha fatto perché gli piaceva Federico Guglielmi e non perché ci è stato messo da….. Massimo rispetto di tutti ma piedi in testa da nessuno”.
