Peggiora di giorno in giorno la situazione dei lavoratori di PayCare. Dopo il mancato accordo sindacale, i dipendenti sono stati messi in cassa integrazione fino alla fine di Ottobre. L’azienda garantisce la permanenza della sede a Siena solo fino a giugno 2022, successivamente il rischio di un licenziamento di massa è concreto. I sindacati hanno proclamato oggi lo stato di agitazione.
“Ci hanno comunicato che la cassa integrazione è vigente da oggi fino al 31 Ottobre – dichiara Matteo Pizzichi, uno dei dipendenti PayCare – Comunicandoci inoltre che non c’è la volontà dell’azienda di crearci delle nuove commesse in appalto. A quello che sembra la loro intenzione è quella di farci stare in una situazione di cassa integrazione fino al momento in cui non decadrà l’accordo al Mise, e scaduto quello probabilmente ci sarà un licenziamento collettivo”
“Siamo molto preoccupati, perché le garanzie lavorative sono pari a zero, col fatto che l’azienda Paycare e Comdata, che ha acquisito la lavorazione, non sta assolutamente rispettando quelli che erano i patti fatti al Mise ormai più di due anni fa – commenta Riccardo Vallone – Questi riportavano che fino al 2022 avevamo la garanzia sia lavorativa che a livello territoriale. L’azienda ha chiaramente fatto capire che la cassa integrazione attualmente si apre per noi 26 che avevamo la commessa per Credit Agricole, però verrà estesa fino a 91 persone”. “Al termine del 31 Ottobre ad ora non abbiamo nessuna garanzia, né del lavoro né della sede” aggiunge la dipendente Elisa Buccianti.
La questione doveva essere discussa ieri in consiglio comunale, ma così non è stato. I lavoratori hanno quindi sollecitato l’Amministrazione per portare il tema al centro del prossimo consiglio comunale.