Si è appena concluso l’incontro tra Pay Care e sigle sindacali e quello che emerge è una situazione complessa e difficile per il sito produttivo di Monteriggioni: dopo quattro anni di ammortizzatori sociali, ad oggi nessuna commessa è in arrivo e i dipendenti continunano a lavorare su una commessa della Regione Lombardia, passata ad altro committente. Inoltre, si è chiusa anche la procedura di mobilità e l’incentivo all’esodo ha visto coinvolto solamente tre lavoratori che hanno accetto l’uscita volontaria.
“Credo sia ormai indispensabile e urgente coinvolgere anche la Regione Toscana attraverso l’Unità di Crisi – afferma Giuseppe Cesarano (Fim Cisl) – , per aprire un tavolo istituzionale che aiuti a individuare soluzioni concrete per rilanciare l’occupazione a Monteriggioni. L’attuale ammortizzatore sociale garantisce una copertura solo fino a dicembre 2025, occorre quindi agire subito per non sprecare questo tempo e restituire prospettive occupazionali a un territorio che non può permettersi altri anni di attesa. L’azienda ha ribadito che ad oggi non c’è nessuna commessa da portare sul territorio di Siena”.
“L’incontro non ha rilevato elementi di novità- aggiunge Daniela Miniero (Fiom Cgil) -, dal giorno in cui abbiamo firmato l’accordo in sede ministeriale per agganciare gli ammortizzatori sociali in deroga, c’è stato un silenzio a nostro avviso preoccupante rispetto a quello che sono gli intendimenti dell’azienda per rilanciare e quindi dare continuità lavorativa. Confidiamo quindi in una collaborazione e in un pronto intervento anche della Regione Toscana nel gestire questa situazione”.