Il Segretario della FIM CISL, Giuseppe Cesarano, esprime forte preoccupazione per la grave situazione che riguarda il sito Konecta (Paycare) di Monteriggioni.
Da ormai quattro anni i lavoratori vivono una fase di continua ristrutturazione aziendale, determinata soprattutto dalla mancanza di nuove commesse. Come parte sindacale abbiamo coinvolto le istituzioni e utilizzato tutti gli strumenti a disposizione per difendere l’occupazione e garantire che nessun lavoratore restasse solo.
Sono stati attivati incentivi all’esodo per chi ha scelto di uscire volontariamente dall’azienda, ma oggi ci troviamo davanti a un bivio: o si trovano soluzioni concrete, oppure il rischio è che questa vertenza arrivi al capolinea.
A peggiorare il quadro, l’incontro previsto per il 18 settembre presso l’Unità di Crisi della Regione Toscana è stato rinviato a data da destinarsi. È indispensabile che tale confronto venga riconvocato al più presto, per responsabilizzare tutte le parti coinvolte: istituzioni, azienda e politica.
Non possiamo dimenticare che 28 famiglie rischiano il posto di lavoro e che, a partire da dicembre 2025, i dipendenti non avranno più strumenti di sostegno da poter utilizzare.
Questi lavoratori sono anche figli della crisi di MPS, che a suo tempo ha lasciato profonde ferite sul territorio. Oggi, mentre la banca torna a generare utili e si prepara a nuove acquisizioni, riteniamo doveroso ricordare le macerie sociali e occupazionali prodotte da quella crisi. La politica non può dimenticarsi di chi ha pagato il prezzo più alto.
La FIM CISL non resterà a guardare: nei prossimi giorni valuteremo e organizzeremo iniziative di mobilitazione e di piazza, per dare voce al dissenso e rendere evidente l’urgenza della situazione.
Il tempo è scaduto.