Si è chiuso con una rottura totale l’incontro tra sindacati e azienda sulla vertenza Pay Care (Gruppo Konecta), che riguarda 23 lavoratori del sito di Monteriggioni. L’ennesimo cambio di appalto, non ha portato soluzioni: la clausola sociale proposta è stata respinta dalla Fim Cisl e dalla Rsu aziendale, che denunciano condizioni peggiorative e una continua precarizzazione del lavoro.
“Non ci sono le condizioni perché i lavoratori possano transitare nel nuovo soggetto giuridico – spiega Giuseppe Cesarano, segretario della Fim Cisl Siena –. È la quarta clausola sociale che facciamo saltare, perché i dipendenti meritano di più. Oggi hanno un contratto metalmeccanico, la nuova azienda voleva imporre un contratto da call center, con tagli fino a 400 euro al mese. Non è accettabile”.
Una situazione che va avanti da oltre quattro anni, fatta di commesse al ribasso, cassa integrazione cronica e cambi di appalto continui, senza prospettive concrete di stabilizzazione.
L’appello alle istituzioni locali: “Da quattro anni questi lavoratori vivono nell’incertezza. Non è più tollerabile che le istituzioni restino a guardare. Servono impegni veri, non promesse. Non accetteremo scorciatoie o soluzioni al ribasso”.