In Toscana i fenomeni di violenza di genere si manifestano con netta prevalenza nella fascia dei giovani adulti, quella ricompresa tra i 20 e i 30 anni. È l’istantanea elaborata dall’Ordine degli Psicologi della Toscana, tramite la sua indagine annuale sullo stato di salute psicologica dei toscani. Dati che allarmano e che inducono riflessioni inevitabili, in vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e dopo l’ennesimo femminicidio.
“Dal campione emerge che i fenomeni di violenza sono riscontrati in pazienti di questa fascia età, un dato allarmante che deve indurci ad intervenire – spiega la Presidente dell’Ordine, Maria Antonietta Gulino a Siena Tv – e intervenire precocomente per contrastare gli stereotipi presenti ancora nella nostra cultura, nonostante la legge sul divorzio, sullo stalking, il codice rosa, l’eliminazione del delitto d’onore”.
Il femminicidio di Giulia Cecchettin ha messo sul tavolo anche un’altro tema, ovvero quello di definire gli autori di reati così violenti “dei mostri”. La sorella Elena, in una lettera indirizzata ad un giornale locale non vuole definirli così. “Sono figli sani del patriacato”. Anche per Gulino la parola mostri è sbagliata perché significa utilizzare uno stigma che consente di prendere le distanze da un problema presente nella società.
“Non mi piace parlare di mostri, dietro un gesto così efferato, sconvolgente e tragico c’è una storia, una persona, un clima familiare, segnali di malessere – sottolina – persone sempre più giovani non riescono più a sopportare le frustrazioni, le perdite, le delusioni, il bambino, poi adolescente e adulto, deve essere aiutato con stumenti per tollerare le scofitte, per gestire le delusioni”.