Il rinnovo ventennale delle concessioni geotermiche dà ufficialmente il via al progetto “Il Rinascimento dell’Amiata”. Arrivano infatti, grazie a questo accordo, circa 200 milioni che miglioreranno il volto e il sistema dei servizi in tutti i comuni senesi e grossetani dell’Amiata.
Ben 28 milioni sono destinati a Piancastagnaio, una somma importante da investire su tanti progetti, il più importante è sicuramente il recupero del Palazzo Bourbon Del Monte al quale sono stati riservati 7 milioni, la somma più importante del totale delle risorse assegnate al comune pianese.
“Con 7 milioni faremo tante cose, ma dobbiamo trovare anche altre risorse per completarlo – ribadisce Pierluigi Piccini, Assessore alla cultura di Piancastagnaio in riferimento al Palazzo Bourbon del Monte -, per cui ci sono buone possibilità di ottenerle. Inizieremo subito a breve con la ripulitura degli interventi fatti durante gli anni ’60-’70 a fine abitativo e poi nel frattempo dobbiamo preparare i progetti definitivi”.
Un piano di recupero che non è soltanto la ristrutturazione del Palazzo, ma da cui parte una rinascita culturale della cittadina pianese, attraverso un programma già delineato dall’Assessore Piccini.
“Non è soltanto un discorso fisico, è proprio la riappropriazione da parte della comunità pianese di un aspetto identitario che per molti anni è stato vissuto come separato. Adesso deve essere recuperato in tutta la sua importanza perché è un edificio che anche soltanto dal punto di vista architettonico ha un’importanza particolare. Tra l’altro devo anche dire – Piccini elenca già i primi passi – che nel frattempo abbiamo messo a lavoro altri soggetti, sia per quanto riguarda un lavoro di archivio, per recuperare il più possibile informazioni con un fotografo che dovrà certificare e verificare il processo dell’attuale situazione fino a quella definitiva che sarà fra qualche anno; sia per quanto riguarda il lavoro sul patrimonio artistico dell’edificio con l’incarico ad uno storico dell’arte. Quindi non è soltanto l’aspetto fisico, ma una vera e propria riappropriazione”.
Una vera riappropriazione per la cittadinanza di un edificio simbolo della storia della cittadina pianese, raro esempio di architettura feudale del 1600, il cui recupero si inserisce in un progetto più ampio di rigenerazione urbana del centro storico.
“L’intervento sul Palazzo è anche il recupero totale del centro storico, su cui faremo un lavoro particolare e siamo già partiti per quanto riguarda questo”.


