Piancastagnaio, truffa del finto carabiniere: due arresti

Truffatori bloccati dalla Polizia dopo aver raggirato una donna di 68 anni: recuperati gioielli e denaro. Indagini in corso su altri complici.

Di Redazione | 12 Dicembre 2025 alle 22:30

Piancastagnaio, truffa del finto carabiniere: due arresti
Il giudice del tribunale di Siena, dottor Alessandro Maria Solivetti Flacchi, ha convalidato questo pomeriggio l’arresto di due persone di 36 e 34 anni, entrambi residenti nella provincia di Napoli, accusati di aver truffato una donna di 68 anni a Piancastagnaio attraverso la nota tecnica del “finto carabiniere”. L’episodio risale a giovedì 11 dicembre e, secondo quanto emerge dagli atti giudiziari, i due indagati, in concorso con altre persone attualmente non identificate, avrebbero messo in atto un piano articolato per raggirare la vittima.
L’operazione della Polizia di Stato ha ricostruito nel dettaglio la dinamica della truffa: la signora era stata contattata telefonicamente da un uomo che, spacciandosi per carabiniere, l’aveva informata di un presunto coinvolgimento del marito in una rapina. Sotto pressione, la vittima era stata indotta a raccogliere in una busta gioielli, preziosi, monili e denaro contante, per un valore complessivo di circa mille euro, con la promessa che sarebbero stati verificati dalle forze dell’ordine per escludere che si trattasse di proventi illeciti. Poco dopo, uno dei due truffatori si è presentato direttamente all’abitazione, qualificandosi come incaricato dei carabinieri, e ha ritirato il tutto mentre il complice attendeva in auto all’esterno dell’abitazione, pronto per la fuga.
La truffa – che ha sfruttato con particolare abilità la paura e la buona fede della vittima – si è però scontrata con la prontezza della Polizia, già allertata da precedenti segnalazioni su movimenti sospetti e telefonate insolite nella zona. Gli agenti sono riusciti a intercettare i due poco dopo il colpo, recuperando l’intera refurtiva.
Entrambi gli arrestati, che si sono dimostrati collaborativi fin dai primi momenti, sono stati condotti davanti al giudice per la convalida dell’arresto, in un’udienza particolarmente intensa che si è tenuta anche in videocollegamento con la casa circondariale di Sollicciano, dove uno dei fermati era stato trasferito in regime pre-cautelare. Il pubblico ministero, dottore Siro De Flammineis (nella foto), ha chiesto la convalida dell’arresto e l’applicazione della custodia cautelare in carcere, sottolineando la gravità dei fatti contestati e la pericolosità sociale delle condotte.
La difesa, affidata all’avvocato Emiliano Bianchi del foro di Siena, ha evidenziato come gli indagati, entrambi disoccupati, non siano stati gli ideatori del piano, ma abbiano agito come esecutori materiali su indicazione di soggetti rimasti ignoti, che avrebbero gestito le operazioni a distanza. Il difensore ha inoltre sottolineato la collaborazione fornita dagli arrestati nel corso delle indagini.
Al termine della camera di consiglio, il giudice Solivetti Flacchi ha disposto per entrambi i partenopei l’obbligo di dimora nel comune di Napoli, il divieto di uscita dall’abitazione nelle ore notturne (dalle 20 alle 7) e l’obbligo di firma quotidiano presso i competenti uffici di polizia tra le 8 e le 11. Un provvedimento che, pur riconoscendo la gravità dei fatti, tiene conto delle circostanze processuali in attesa degli ulteriori sviluppi investigativi.
Le indagini proseguono per identificare gli altri complici che, secondo gli inquirenti, avrebbero gestito e organizzato la truffa telefonicamente. La Polizia rinnova l’invito alla cittadinanza, in particolare agli anziani, a diffidare di qualsiasi richiesta economica avanzata per conto delle forze dell’ordine e a segnalare tempestivamente episodi sospetti.
Il fenomeno delle truffe agli anziani con la tecnica del “finto carabiniere” si conferma ancora attuale e insidioso, imponendo la massima attenzione e reattività da parte delle istituzioni e della popolazione.
Andrea Bianchi Sugarelli


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