Terzo appuntamento in Commissione assetto e territorio per il Piano Strutturale di Siena, sotto la presidenza di Francesca Borghi. Questa mattina, davanti a una sala gremita di commissari di maggioranza e opposizione, il vicesindaco Michele Capitani, il dirigente ingegner Paolo Giuliani (coordinatore del progetto) con gli architetti Marco Vannocci e Gianni Neri hanno illustrato per quasi tre ore le soluzioni concrete previste dal nuovo strumento urbanistico. Un confronto tecnico e politico che, dati i temi affrontati, segna una tappa cruciale nella definizione delle direttrici di sviluppo della città per i prossimi vent’anni.
Cos’è e a cosa serve il Piano Strutturale
Il Piano Strutturale è lo strumento urbanistico che orienta la crescita della città, stabilendo le linee guida per lo sviluppo futuro. Non determina direttamente dove e quanto si può costruire, come faceva il vecchio Piano regolatore, ma individua le strategie che saranno poi realizzate attraverso strumenti operativi successivi, come il Piano Operativo. Il suo compito è valorizzare le risorse già esistenti, tutelare il patrimonio naturale e culturale e ridurre il consumo di nuovo suolo, puntando sulla rigenerazione delle aree già urbanizzate e sul rafforzamento del tessuto produttivo e abitativo.
L’attenzione, come è emerso anche in Commissione, è posta sul coinvolgimento diretto della cittadinanza e sulle esigenze quotidiane dei residenti, per costruire una città più vivibile e accessibile. Gli amministratori hanno sottolineato come l’obiettivo sia anche quello di riportare vita e attività nel centro storico, invertendo la tendenza allo spopolamento e favorendo una crescita equilibrata di tutti i quartieri.
Mobilità: nuove opere, soluzioni immediate e progetti a lungo termine
Il Piano affronta in modo dettagliato le criticità della viabilità cittadina. Tra le opere più significative richieste anche dalla Regione, trova spazio la realizzazione di una nuova tangenziale, destinata ad alleggerire il traffico su arterie principali come viale Toselli, dove sono previsti anche un allargamento della carreggiata e nuovi parcheggi. Sul tavolo anche l’ipotesi di allargare il Ponte di Malizia, con una corsia riservata alle ambulanze oppure la costruzione di un nuovo cavalcavia. Importanti anche le proposte per la viabilità verso l’ospedale: eliminazione dei parcheggi lungo la strada e delle isole verdi centrali per ricavare corsie doppie e nuovi stalli a lato. Si torna a parlare di un sottopasso tra viale Sardegna e viale Sclavo.
La questione parcheggi resta centrale. Si valutano nuovi posteggi scambiatori a nord, seguendo modelli già funzionanti come quelli di via Aretina e dei Tufi, e si pensa a soluzioni innovative come la sopraelevazione dei parcheggi esistenti. L’obiettivo dichiarato è coniugare le necessità di sosta con la tutela del territorio, senza consumare altro suolo. Esempi concreti sono i parcheggi previsti nella parte alta di strada Fiume e davanti all’obitorio, così come nuove aree di sosta a Fontebranda e via Aretina, con formule “Fast Park” efficienti e moderne.
C’è anche l’idea di un parcheggio interrato in via del Sole liberando Piazza del Mercato e si torna a parlare del parcheggio interrato all’interno di Porta Roma nel terreno delle Pie disposizioni.
Verde, quartieri e identità urbana
Nell’agenda della Commissione trovano posto anche la valorizzazione delle aree verdi e la riqualificazione delle zone sportive. Il progetto punta a restituire centralità a luoghi come il parco urbano e il parco delle mura, immaginati come nuovi cuori verdi della città. Fondamentale anche la connessione tra le contrade, legando musei, valli e mura in percorsi che favoriscano la fruibilità e il turismo.
Si guarda anche a interventi nei quartieri già esistenti: utilizzare, per quanto possibile, la Caserma Bandini e a Scacciapensieri sarebbe prevista la riqualificazione dell’ex Parco Scientifico; nell’area ovest si pianifica il potenziamento degli impianti sportivi di Acquacalda, San Miniato e Mazzola, pur tenendo conto delle complessità legate al passaggio del lotto 0. Sul fronte residenziale, si punta ad aumentare l’offerta abitativa, con attenzione all’edilizia sociale e convenzionata, soprattutto in zone come Isola d’Arbia e Taverne.
Economia, lavoro e nuove funzioni urbane
Il Piano Strutturale non trascura lo sviluppo produttivo e l’attrattività economica. È prevista la valorizzazione delle aree artigianali di Isola d’Arbia e Renaccio, anche attraverso nuove connessioni ferroviarie in accordo con la Regione. In zona Renaccio-Ruffolo si ipotizza la nascita di un’area multifunzionale con parcheggi dedicati a camper e autobus. Importante anche la proposta di realizzare una struttura alberghiera nella zona di Presciano, riconvertendo aggregati storici in spazi per il turismo e la convegnistica.
Per la sicurezza, rimane aperto il nodo della nuova sede della Questura: in esame diverse soluzioni, ma l’ex Catasto e l’ex Mps di Ricasoli presentano entrambi criticità che non possono quindi ritenersi alternative. La sfida è individuare uno spazio di almeno 10.000 metri quadrati adatto alle esigenze. Non manca anche la riflessione su un nuovo terminal urbano alternativo alla Lizza, con la possibilità di ampliare viale dei Mille e ricavare un parcheggio sotterraneo.
Parla Capitani
“La visione del Piano strutturale – ha spiegato Capitani – parte da un’idea di interventi sostenibili e realizzabile nel medio periodo, unendo la capacità di migliorare i servizi a disposizione della città, implementare le infrastrutture, riqualificare e ripensare alcune parti della città, centro storico compreso, anche attraverso spazi da recuperare. Un lavoro complesso che guarda ai prossimi venti anni e anche oltre e che necessita di un adeguato coinvolgimento di tutta la cittadinanza, non solo attraverso l’iter normativo, ma anche con il percorso di partecipazione e di dialogo con il territorio che stiamo avviando”.
Transizione ecologica e innovazione
Grande attenzione all’ambiente: il Piano incentiva l’uso delle energie rinnovabili, come i pannelli fotovoltaici su impianti sportivi, la promozione di comunità energetiche e l’adozione di criteri edilizi sostenibili. Sono previste anche misure per la difesa idraulica della città, come vasche di accumulo e grondaie intelligenti, per rispondere agli eventi climatici estremi sempre più frequenti.
Infine, lo stadio Franchi avrebbe un piano di intervento di ammodernamento con ampliamento del parcheggio, pensato per essere operativo tutto l’anno, e l’area ex Sita potrà diventare un nuovo nodo di sosta collegato alla Fortezza da scale mobili sotterranee. Si valuta anche l’ipotesi di un auditorium per la musica e la congressistica, mentre si ragiona su una nuova collocazione per il mercato settimanale. Il Piano non dimentica soluzioni per il recupero degli spazi storici e per la creazione di piccoli teatri nei quartieri, contribuendo così a rafforzare l’identità sociale della città.
La discussione di oggi in Commissione è stata l’ultima, adesso il Piano dovrà essere consegnato a tutto il Consiglio Comunale per arrivare ad una seduta monotematica. A breve sarà fatto conoscere anche alla cittadinanza con un incontro pubblico alla presenza del vice sindaco Michele Capitani. Sicuramente Siena è ad una svolta e la fine della presentazione del nuovo Piano strutturale segna un passo avanti concreto: la città guarda al futuro con una pianificazione che unisce visione, concretezza e attenzione al patrimonio. Siena si prepara a cambiare volto, mettendo al centro mobilità, ambiente, servizi e qualità della vita. Ora la sfida passa all’attuazione, con il compito di trasformare le strategie in realtà per i cittadini di oggi e di domani.