Il mistero del pacchetto regalo con la carta a fiori blu è il filo conduttore di Nikita, commedia fondata sull’ironia diretta ad alcune tra le manie dell’essere umano. Ancora un appuntamento di teatro contemporaneo al Politeama di Poggibonsi, dopo il grande successo riscosso dalla Sparanoia di Fettarappa e Guerrieri. Venerdì 11 ottobre, alle 21, in Sala Set, è la volta dello spettacolo ideato (con Tommaso Cheli), diretto e interpretato da Francesca Sarteanesi, affiancata sul palco da Alessia Spinelli. Lo spettacolo è prodotto da Scarti, Centro di produzione Teatrale, e dal Teatro Metastasio di Prato e fa parte di Discipline(s) il “cartellone trasversale” promosso da Fondazione Elsa con il contributo del Ministero della Cultura.
Due donne al luna park: Nikita, una tipa forte che ha sempre ragione, e Nadia, la moglie di un giostraio, una persona remissiva. Una parla molto, racconta di sé, degli amori; l’altra sta in silenzio, lavora, assorbendo il mondo dell’altra. Uno spaccato, ironico e grottesco, di una vita al profumo di Tesori D’Oriente.
Per i compleanni, matrimoni e altre occasioni Nikita arriva sempre con un regalo impacchettato perfettamente dentro una carta a fiori blu. L’aspettativa di chi riceve il regalo è parecchio alta poiché il pacchetto è veramente confezionato bene. Eppure, in breve, l’eccitazione lascia campo libero alla delusione. Nikita assiste sempre allo spacchettamento. Il regalo è più o meno sempre lo stesso: un centrotavola di porcellana, neanche brutto, ma spaccato in più parti. “Oh, mi si deve essere rotto nel tragitto. Mi dispiace”. La frase è confezionata meglio del regalo. Ho assistito a questa scena diverse volte. La immaginiamo a incartare un porta caramelle di ceramica, fare un bel fiocco al centro e poi colpire il regalo in tre o quattro parti strategiche con il batticarne, che tra l’altro ha comprato apposta. Nikita si lava a pezzi, non entra mai nella vasca e tantomeno fa la doccia. Si lava a pezzi perché risparmia tempo e acqua. L’odore non è lo stesso, va detto, ma lo camuffa bene con i Tesori d’Oriente. Ha una discreta collezione che va dall’Orchidea della Cina al Fiore del Dragone, dal Legno di Guaiaco al più comune Fiore di Loto. Dice di adorare l’Oriente e una volta è arrivata fino a Lignano Sabbiadoro. “È l’America che ci ha rovinato” ripete spesso, forse perché ha in testa un’idea di società vagamente comunista, ma molto vaga. Proprio lei che non sa condividere nemmeno una bottiglia di rosso della casa.
Francesca Sarteanesi nasce a Prato nel 1980. Dopo la laurea al Dams di Bologna, nel 2006 fonda la compagnia Gli Omini, con la quale lavora fino al 2018, producendo diversi spettacoli che girano in Festival e teatri di tutta Italia. Al lavoro di attrice e autrice affianca una intensa attività artistica e performativa esponendo in gallerie e spazi culturali. Nel 2018 crea la linea Almeno Nevicasse, una serie di maglioni ricamati a mano con scritte che isolano espressioni del linguaggio popolare mettendo in risalto tutta la forza espressiva della parola. Nel 2019 esce con Bella Bestia, prodotto da Officine della Cultura e sostenuto da Armunia. Nel 2020 è la volta dello spettacolo Sergio, coprodotto da Gli Scarti e Kronoteatro. È stata candidata come miglior attrice al premio Ubu 2021.
Scarti, che produce e distribuisce Nikita, nasce come impresa culturale nel 2007 da un gruppo di giovani artisti, operatori e tecnici del territorio della Spezia. Nel 2022 diviene Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione, terzo ente teatrale stabile della Regione Liguria.
Info e biglietti su www.politeama.info