Ponte Bellavista: Azione Poggibonsi chiede al sindaco i ristori per le attività commerciali

Le imprese di Bellavista e Staggia subiscono un danno importante, con un calo di fatturato tra il 20 e 30% a causa della chiusura della strada

Di Redazione | 28 Aprile 2022 alle 9:30

Inagibile dal settembre dello scorso anno, ci sono ancora polemiche sulla chiusura del Ponte di Bellavista, infrastruttura che collega Poggibonsi con la frazione di Staggia Senese.

“A Novembre 2021 l’Assessore Marras aveva promesso che Regione e Comune avrebbero aiutato le attività commerciali in difficoltà. Siamo ormai a maggio 2022 e nessun aiuto concreto è ancora arrivato”. fa sapere Azione Poggibonsi in una nota stampa.

Il partito di Carlo Calenda evidenzia che l’appello di Ottobre 2021 della Confesercenti è rimasto inascoltato ed oggi le attività commerciali di Bellavista e Staggia subiscono un danno importante con un calo di fatturato tra il 20 e 30% a causa della chiusura del Ponte di Bellavista.

“Apprendiamo dai giornali – si legge – che i lavori per la demolizione e ricostruzione non verranno terminati prima di qualche anno, ma le imprese già provate da due anni di Covid non possono reggere ancora molto, strette tra costi elevati e fatturati ridotti. Sulle cause e responsabilità che hanno portato alla chiusura del ponte non è ancora chiaro se sia dipeso da una fatalità o una cattiva gestione e manutenzione del bene”.

“Possiamo – dice Azione – solo rilevare che i tempi della burocrazia stanno smentendo le promesse fatte da regione, Provincia e Comune di interventi che sarebbero stati urgenti”.

Azione Poggibonsi chiede al Sindaco Bussagli di ottenere quanto prima i giusti ristori per le attività commerciali della frazione di Bellavista e Staggia oggi in forte difficoltà. “Mentre leggiamo di milioni che arriveranno per rifare strade, fontane e palazzi – osservano da Azione – nulla si legge riguardo agli aiuti a questi commercianti in difficoltà. Chiediamo che venga sostenuto quel poco di tessuto commerciale rimasto nelle due frazioni prima che i negozi chiudano per sempre e ci si lamenti dopo della desertificazione dei centri storici e delle frazioni”.



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